La Siria sembra pronta a cedere le Alture del Golan a Israele: il presunto accordo tra i due paesi che dovrebbe normalizzare i rapporti

Sembra che segretamente la macchina diplomatica si stia muovendo lontana dai riflettori dei media con Israele e la Siria che avrebbero recentemente intrattenuto un incontro ad Abu Dhabi nel corso del quale si è discusso di una normalizzazione dei rapporti tra le due potenze storicamente in conflitto (seppur non apertamente militare) tra loro: a riportarlo sarebbe stato inizialmente un quotidiano siriano – ovvero Al-Jumhuriya – poi ripreso da altri media israeliani, ma senza conferme ufficiali.



Prima di arrivare al presunto incontro, è certamente utile ricordare che tra Israele e Siria i rapporti sono stati duramente intaccati durante il lungo regime della famiglia Assad, al punto che stato siriano divenne il più temibile nemico ebraico nella regione mediorientale: divergenze legate soprattutto alla vicinanza tra Damasco e la Russia, oltre che all’Iran, tanto che secondo alcuni osservatori Tel Aviv avrebbe partecipato attivamente alla presunta “guerra segreta” per rovesciare il precedente governo.



La parte più importante dei dissapori è oggi legata soprattutto al fatto che la Siria non abbia siglato con Tel Aviv i “accordi di Abramo” che hanno conferito legittimità politica allo stato ebraico nell’area araba; mentre oggi di quel lungo conflitto resta soprattutto il tema dell’occupazione israeliana delle Alture del Golan, tecnicamente di proprietà siriana ma annesse da Tel Aviv nel 1981 dopo l’ormai famosa “guerra dei sei giorni” per creare una sorta di area cuscinetto tra i due stati.

Il presunto accordo tra Israele e Siria: “Al-Jolani cede le Alture del Golan in cambio di legittimità da Tel Aviv”

Tornando al presente, secondo quanto riferito da Al-Jumhuriya, nella giornata di lunedì il nuovo presidente della Siria Ahmed al-Sharaa – anche noto con il nome di battaglia Abu Muḥammad Al-Jolani – avrebbe incontro ad Abu Dhabi il capo del consiglio di sicurezza ebraico Tzachi Hanegbi: un incontro definito dal quotidiano siriano come “un primo passo significativo nei negoziati” tra i due paesi, ma che al contempo è stato fermamente smentito da Tel Aviv che ha precisato che Hanegbi lunedì era a Washington con Netanyahu.



Al di là della posizione dello Stato ebraico, è interessante notare che secondo l’agenzia di stampa israeliana YNet gli argomenti trattati tra i due diplomatici sembrano includere “garanzie di sicurezza“, un impegno congiunto per distruggere le “attività terroristiche” in Siria e alcune misure per ridurre “l’influenza iraniana” a Damasco; mentre secondo alcune voci sembra che il nuovo presidente siriano potrebbe essere anche disposto a cedere le contese Alture del Golan pur di una normalizzazione dei rapporti.

Le Alture del Golan contese tra Israele e Siria (Foto: web)

Punto, quest’ultimo, che era stato anche anticipato solamente pochi giorni fa dal quotidiano libanese LBCI che aveva fatto riferimento a un accordo (anche in questo caso, presunto) allo studio dei due paesi per il quale Al-Jolani avrebbe dovuto garantire la sovranità di Israele nelle Alture in cambio del formale riconoscimento del suo governo da parte di Tel Aviv e di un ritiro totale – ma ad alcune non meglio precisare condizioni – delle truppe ebraiche dall’area siriana.