Titolo e date del Meeting Rimini 2026: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”, il Paradiso di Dante. I numeri dell'edizione 2025 tra "mattoni" e pace
DATE E TITOLO DEL MEETING DI RIMINI 2026: “L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE”
Il titolo della prossima edizione del Meeting di Rimini nell’estate 2026 sarà “L’amor che move il sole e l’altre stelle”, il celeberrimo ultimo verso della XXXIII Canto della Divina Commedia, in quel Paradiso dove Dante Alighieri compie l’immagine finale nell’arrivare al cospetto di Dio.
È proprio di quel Dio che si riferisce questo verso che farà da guida all’edizione numero 47: il Meeting Rimini 2026 verterà in quell’istante di comunione, in quell’Essere supremo che per appunto “muove il sole e tutte le altre stelle”, ovvero è motore di vita e destino di qualsiasi micro particella dell’universo.
Come ha spiegato il Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli, Bernhard Scholz, a commento del successo di questa ultima edizione chiusasi oggi con ospiti d’onore la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier Matteo Salvini, «Siamo molto grati per questo Meeting che ha offerto spazi di dialogo e speranza in un mondo purtroppo sempre più conflittuale».
I NUMERI E GLI INCONTRI DI QUESTA EDIZIONE ALL’INSEGNA DEI “MATTONI NUOVI”
Enorme la partecipazione di pubblico e relatori istituzionali, con ospiti da ogni parte del mondo e con approfondimenti su tutti i teatri più “caldi” internazionali (dalle guerre in Ucraina al Medio Oriente, fino alle crisi in Africa e nel Sud Est Asiatico): sono 800mila le presenze registrate per 150 convegni in totale e circa 550 relatori, con anche 17 spettacoli serali e l’apporto fondamentale di circa 3mila volontari, il 60% dei quali sotto i trent’anni.
Come ha sottolineato Papa Leone XIV nel suo messaggio d’apertura del Meeting Rimini 2025, è proprio nei deserti di oggi che si possono «edificare insieme con mattoni nuovi, segni concreti di speranza e di pace», prendendo a spunto il titolo scelto per l’edizione 46 tratta dai Cori della Rocca di T.S, Eliot.
Dai Presidenti Meloni e Draghi, al parterre di Ministri, Governatori, sindaci e personaggi della società civile, educativa e geopolitica: notevole poi anche l’apporto della Chiesa cristiana mondiale, dalla preziosa presenza del patriarca Bartolomeo di Costantinopoli fino al Presidente della CEI, il cardinale Matteo Maria Zuppi, accompagnato anche dal segretario della Chiesa Italiana mons. Giuseppe Baturi. Si chiude oggi un Meeting e, come sempre, lo sguardo volge già verso la prossima edizione caratterizzata dal canto del Paradiso di Dante.
LA CITAZIONE DEL TITOLO MEETING RIMINI 2026 TRATTA DALL’ULTIMO VERSO DEL PARADISO DI DANTE
In quell’ultima terzina si disvela il senso ultimo, il compimento finale non tanto di Dante ma dell’intera umanità nel percorso di fede che dallo smarrimento più totale giunge fino a rivedere il Volto di Dio che è insieme Bellezza e Verità.
A l’alta fantasia qui mancò possa
ma già volgeva il mio disio e ’l velle,
sì come rota ch’igualmente è mossa,
l’amor che move il sole e l’altre stelle.
La Divina Commedia si racchiude tutta qui, in quell’istante dove tutto è comunione: il titolo scelto del Meeting Rimini 2026 prende spunto proprio da questo compianto, da quel “motore” vivo e Santo in grado di movere davvero l’intero universo, afferrando desiderio e volontà umana (“disio” e “velle”) e facendo ruotare il tutto in «totale comunione con l’Essere e col Mistero», come sottolinea il professor Franco Nembrini, tra i massimi esperti della Divina Commedia viventi.
In quell’istante in cui si è davanti a Dio tutto è movimento ma anche amore, e conoscenza, e verità: come insegna Sant’Agostino, tanto caro a Papa Leone XIV, «Amare è conoscere, conoscere è amare». Dall’inferno al Paradiso, passando dal Purgatorio che è l’intera nostra vita, un movimento costante che dalla selva oscura può giungere al vertice più alto, riconoscendo che solo qualcosa che genera e muove con amore è in grado di salvare l’intera umanità da peccato, guerre e violenze.