Elio Lannutti, bufera sulla Commissione Banche e la Popolare di Bari: M5s non indietreggia, Boschi accusa "un antisemita". Il piano-B di Beppe Grillo
LANNUTTI-BANCHE, IL PIANO-B DI BEPPE GRILLO
Questa mattina con una lunga intervista alla Repubblica la capogruppo di Italia Viva Maria Elena Boschi traccia il “niet” dei renziani alla candidatura di Elio Lannutti alla Commissione Banche, facendo leva anche sulla polemica di un anno fa sulle dichiarazioni choc del senatore M5s in merito ai complotti dietro le banche mondiali che fanno riferimento alle tesi antisemite (e storicamente false) del Protocollo dei Savi di Sion: «Noi siamo stati chiari fin dall’inizio: Lannutti per noi è invotabile, e non per il conflitto di interessi con suo figlio, ma per le frasi vergognose dette sugli ebrei. Chi porta avanti pregiudizi squallidi antisemiti non avrà mai il nostro voto, qualunque attività faccia suo figlio. Mi chiedo come i 5Stelle possano continuare a sostenere questa candidatura». Quindi che fare? Il Governo resta nella “bolla”, ma Beppe Grillo dopo un vertice con Roberto Fico questa mattina prova a rilanciare una linea di accordo tra Pd e M5s (specie dopo l’incontro con i parlamentari pentastellati di ieri che ha messo sul banco le tante difficoltà del partito “sfiduciato” in questi ultimi mesi di sconfitte elettorali e politiche): «sono fiducioso ma serve un’idea». Il piano-B, segnalato dall’Ansa, prova a tener dentro il voto dei parlamentari M5s (che avevano eletto Lannutti come candidato alla Commissione sulla Popolare di Bari) e le richieste di Pd e IV: «la scelta potrebbe cadere sul secondo più votato dal gruppo dopo Lannutti: il deputato Alvise Maniero». Altri due profili sono però analizzati in queste ore dai tecnici del Governo: la presidente della commissione Finanze della Camera Carla Ruocco o il Questore del Senato Laura Bottici. In entrambi i casi si liberebbe un posto che potrebbe prendere il Partito Democratico, lasciando così via libera alla nomina M5s in Commissione Banche.
