L’assedio delle sette frecce è un classico di John Sturges: indiani, coloni sudisti e nordisti e un pizzico di romance nella migliore tradizione western
L’assedio delle sette frecce, film su Rete 4 diretto da John Sturges
Lunedì 21 luglio, nel pomeriggio di Rete 4, andrà in onda il film L’assedio delle sette frecce (Escape from Fort Bravo). La pellicola è un classico del western statunitense del 1953 diretto da John Sturges, celebre autore di cult come I magnifici sette e Sfida all’O.K. Corral. La produzione è Metro‑Goldwyn‑Mayer.
Il cast vede William Holden(il severo capitano Roper), Eleanor Parker (Carla Forester) e John Forsythe (capitano confederato John Marsh), affiancati da William Demarest e William Campbell.
Le musiche di Jeff Alexander creano un’atmosfera intensa, fatta di rimandi eroici e tensione, mentre la fotografia esalta i paesaggi desertici e il forte isolato, enfatizzando il contrasto tra luce accecante e ombre inquietanti. Il montaggio è serrato, alternando momenti di calma e di battaglia ed è funzionale a mantenere alta la suspense attorno al tentativo di evasione. Holden porta sullo schermo un personaggio dal rigore morale ambiguo, capace di punire ma anche di amare, confermando il suo carisma da star di Hollywood. Eleanor Parker, già apprezzata in precedenti drammi, interpreta una figura femminile forte e astuta, capace di ribaltare gli equilibri. Il lavoro di Sturges valorizza sia il ritmo che i dialoghi e ne fa un prodotto tipicamente anni Cinquanta ancora godibile.
La trama del film L’assedio delle sette frecce: nordisti e sudisti devono unire le forze contro i pellirossa
La vicenda de L’assedio delle sette frecce si svolge all’interno del Forte Bravo, una prigione per i confederati durante la Guerra Civile. Il capitano Roper (Holden) gestisce il campo con disciplina inflessibile, ma la routine viene sconvolta dall’arrivo di Carla Forester (Parker). La donna dichiara di essere ospite del matrimonio della figlia di un ufficiale confederato.
In realtà Carla è una spia, il suo piano è quello di sabotare il forte e aiutare il capitano Marsh (Forsythe) a evadere. La sua bellezza e intelligenza insinuano un dubbio perfino in Roper, che non sospetta di lei. Di notte però Carla organizza la fuga di Marsh e di altri quattro prigionieri, approfittando delle celebrazioni nuziali.
L’evasione non procede come previsto: il gruppo si trova circondato nella Death Valley, assediato dalle truppe nordiste e dai Mescalero. Durante l’assedio, il rigido Roper si trova costretto a fare un’alleanza con gli ex prigionieri per difendersi da un nemico comune. Tra perdite dolorose e strategie disperate, emergono solidarietà e conflittualità, fino al sacrificio finale: Roper, ferito mentre protegge Carla e Marsh, guida un contrattacco decisivo che permette alla cavalleria nordista di arrivare in tempo. Il film si chiude con un misto di vittoria e rimpianto, in un finale che mescola eroismo e umanità.