Il ritorno in Francia delle ex combattenti Isis sta inquietando, e non poco, giudici e agenti dell’antiterrorismo di Parigi. Le “spose del Califfato”, infatti, sono ritenute una minaccia concreta per l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale. Della questione si è occupato il quotidiano “Le Figaro”, che ha condotto un’inchiesta capace di coinvolgere alcuni esperti di antiterrorismo, secondo cui le ex foreign fighters “rimangono profondamente ancorate alla loro radicalizzazione terrorista e islamista. Bisogna dimenticare la leggenda delle donne che tornano dai campi di prigionia del Nord-Est della Siria e che sarebbero vittime di Daesh”.
Tra le ex combattenti Isis si annidano anche profili di primo piano: “Ormai ci sono principalmente le mogli di uomini che hanno ricoperto responsabilità nello Stato islamico. Ci sono alcune pioniere, arrivate nel califfato già nel 2013-2014 e che hanno contribuito attivamente a forgiarlo e a difenderlo fino alla fine. Sono quelle che non si sono mai arrese, anche in occasione della battaglia di Baghouz. Nonostante avessero la possibilità di essere tratte in salvo, erano pronte a combattere fino alla morte, anche a costo di vedere morire i propri figli”.
LE DONNE EX COMBATTENTI ISIS TORNANO IN FRANCIA: ANTITERRORISMO IN ALLARME
Il quotidiano “La Verità”, sull’edizione in edicola martedì 31 gennaio 2023, ha aggiunto altri particolari preoccupanti sulle ex combattenti Isis. Fra le rimpatriate in landa transalpina, infatti, figurerebbero anche donne che “hanno torturato dei prigionieri o abusato delle loro schiave domestiche”. Molte di loro “hanno anche assolto un ruolo educativo nei confronti dei loro figli, i cosiddetti ‘leoncini del Califfato'”, attraverso un rapido addestramento, avvenuto per mezzo della visione di filmati.
Peraltro, sia per le ex combattenti Isis che per i loro figli, “resta il sospetto che applichino la dissimulazione della fede islamica, che i proseliti del profeta della Mecca possono usare in caso di pericolo. Le cronache di questi anni hanno dimostrato che, tra gli autori di attentati e stragi islamiste, molti avevano condotto vite ordinarie fino alla vigilia degli attacchi, questo mentre si infiltravano in istituzioni o nelle società che avrebbero poi attaccato”. Infine, una statistica: da quando lo Stato islamico è crollato, la Francia ha riaccolto 305 persone: 192 di esse sono state condannate per reati vari, ma 40 sono a piede libero.