L’FBI ha deciso di chiudere il suo ufficio per la diversità e l’inclusione. La notizia è giunta in queste ore, data in esclusiva dal canale americano Fox News, sottolineando di aver ricevuto una comunicazione dallo stesso federal bureau of investigation, in merito appunto allo stop dell’attività dello stesso ufficio. La chiusura è giunta in sordina, senza alcun annuncio in pompa magna, lo scorso dicembre 2024, ma senza alcuna motivazione, anche se non è da escludere che si tratta di una mossa quasi obbligata, alla luce delle numerose polemiche sorte in questi ultimi anni nei confronti dello stesso ufficio ODI (l’acronimo).
Marsha Blackburn, senatrice repubblicana, aveva inviato una lettera al direttore dell’FBI in cui si era deta preoccupata dall’attività svolta dall’FBI, sewgnalando che gli stessi agenti federali sembrerebbero aver dato priorità ad altro, come appunto l’inclusività, allontanandosi dalla mission principale, ovvero, la protezione dei cittadini degli Stati Uniti dalle minacce interne al Paese. La stessa Blackburn ha quindi pubblicato un post attraverso la sua pagina X.com in cui si è domandata: “Perché è stato loro permesso di concentrarsi su DEI in primo luogo? L’FBI dovrebbe concentrarsi sulla cattura dei criminali, non sulla vittoria di trofei in tema di partecipazione”.
UFFICIO PER LA DIVERSITÀ E L’INCLUSIONE DELL’FBI CHIUSO: IL COMMENTO DI TRUMP
La notizia della chiusura è giunta anche al presidente degli Stati Uniti entrante, Donald Trump, che attraverso il suo social Truth ha scritto: “Pretendiamo che l’FBI conservi tutti i registri, i documenti e le informazioni sull’ufficio DEI che sta chiudendo. Non avrebbe mai dovuto essere aperto e, se lo fosse stato, avrebbe dovuto chiudere molto tempo fa. Perché stanno chiudendo un giorno prima dell’insediamento di una nuova amministrazione? Il motivo è la CORRUZIONE!”. Parole ovviamente molto forti quelle del tycoon newyorkese, che così come il suo partito si è appunto sempre schierato contro l’ufficio sulla diversità e inclusione dell’FBI.
Fino alla giornata di giovedì la pagina web dello stesso ufficio era ancora online, e sulla stessa si leggeva che: “l’agenzia è impegnata a coltivare una forza lavoro diversificata e inclusiva. Nel 2015, l’FBI ha aggiunto la diversità come uno dei valori fondamentali dell’organizzazione”. E ancora: “Crediamo che le differenze di pensiero e credo, di razza e religione, di orientamento e di capacità contribuiscano a un processo decisionale più efficace, stimolino l’innovazione e miglioriando l’esperienza dei dipendenti. Sappiamo che una forza lavoro più diversificata ci consente di entrare in contatto con il popolo americano e di mantenere la sua fiducia. Sappiamo anche di avere del lavoro da fare. Siamo impegnati, come FBI, a promuovere una cultura di inclusività e diversità”.
UFFICIO PER LA DIVERSITÀ E L’INCLUSIONE DELL’FBI CHIUSO: LE PAROLE DI NICOLE PARKER
Contraria all’ufficio anche un’ex agente della stessa FBI, leggasi Nicole Parker, che sempre parlando con Fox News ha fatto sapere di essere sempre dalla parte delle diversità, ma che un ufficio di tale tipo c’entrava ben poco con i federali degli Stati Uniti, soprattutto perchè si era strumentalizzato troppo la giustizia sociale. Tra l’altro le priorietà del federalò bureau of investigation, precisa ancora la Parker, erano quelle di difendere il popolo americano, non di concentrarsi sull’inclusività”.
La stessa Parker, citando il direttore Wray, ha precisato che le minacce sul suo degli Stati Uniti sono al massimo storico, di conseguenza “Non c’è tempo per club, gruppi o programmi sociali che distolgono tempo, attenzione e risorse dalla missione dell’FBI di proteggere il popolo americano”, aggiungendo che il “DEI è una pericolosa distrazione” e precisando che la diversità dovrebbe essere ricercata nel tempo libero e non con i soldi degli americani. L’Ufficio per la diversità e l’inclusione dell’FBI era nato nel 2021, e dopo tre anni di polemiche ha chiuso definitivamente i battenti.