Il generale Haftar, comandante dell’autoproclamato esercito nazionale libico, ha annunciato di aver preso il comando del paese. Ho “accettato il mandato del popolo a occuparmi del Paese“, assumendo la guida della Libia, questo il comunicato letto in tv dal generale. Proprio nel corso della scorsa settimana, Haftar aveva sollecitato i libici a pronunciarsi sull’abolizione dell’accordo del 2015 raggiunto con mediazione Onu, che aveva portato al Governo guidato da Al Sarraj e riconosciuto dalla comunità internazionale. Era partita una sanguinosa guerra civile che vede Haftar da oltre un anno in conflitto contro Sarraj per arrivare alla conquista della capitale, Tripoli, e conseguentemente al controllo del Paese. Controllo che ora Haftar comunica di aver preso ufficialmente, il comandante dell’Lna ha quindi spiegato parlando in diretta televisiva che: “rimarrà a disposizione del popolo e lavorerà al suo meglio per alleviarne le sofferenze“. Un gesto che sicuramente scatenerà però la reazione della comunità internazionale, che oltre ad aver ufficialmente riconosciuto il Governo di Al Sarraj non ha mai conseguentemente accettato in nessun modo l’autoproclamata leadership di Haftar.
HAFTAR: “SOSPESO L’ACCORDO PER IL GOVERNO NAZIONALE”
Da diversi giorni Haftar aveva alzato i toni dello scontro, sottolineando come a suo avviso Al Sarraj fosse accusabile di crimini equiparabili all’alto tradimento verso la Nazione, in un altro intervento televisivo per l’inizio del Ramadan, in un momento in cui tutto il Nordafrica resta col fiato sospeso per il timore dell’esplosione dell’epidemia di covid-19. Stavolta i toni di Haftar sono equiparabili a quelli di un colpo di stato: “Ho acconsentito alla volontà del popolo libico di affidarmi la gestione degli affari del Paese in questa circostanza eccezionale, nonostante il peso delle responsabilità e la molteplicità degli obblighi che gravano sull’esercito“. Haftar ha mantenuto un tono diretto verso la popolazione, sottolineando la necessità di un cambio netto di “Abbiamo risposto alla vostra chiamata annunciando la fine dell’accordo politico che, sancendo la nascita del Governo Nazionale (quello a guida di Al Sarraj, ndr) ha distrutto il Paese e l’affidamento della delega a chi ritenete degno. Accogliamo il vostro sostegno all’esercito e il rinnovamento della vostra fiducia nei nostri confronti per la sospensione dell’accordo politico in modo che diventi parte del passato“.