Claudio Sterpin negli studi di Morning News per parlare del giallo di Liliana Resinovich: scopriamo che cosa ha detto l'amante
Claudio Sterpin è stato ospite stamane negli studi di Morning News per parlare del giallo di Liliana Resinovich. Le prime parole dell’amante della vittima sono state sul suicidio della stessa, ipotesi a cui Sebastiano e i suoi difensori continuano a credere, un po’ meno Sterpin: “Suicidio? Una tesi che fin da subito non mi ha convinto, dal dicembre 2021 non da gennaio 2022 (quando è stato ritrovato il corpo ndr), già da subito giravano diverse ipotesi, lei non poteva suicidarsi e Sebastiano lo sa benissimo”.
E ancora: “Lui sta recitando una parte, racconta ogni volta un’altra storia, io non ce l’ho con lui ma con quello che dice, sono tutte frottole, lui sapeva benissimo della nostra reazione mi considero più amante che amico speciale, non è una parolaccia dire amante, c’era una relazione a tutti gli effetti, soprattutto nell’ultimo anno”. E ancora: “Lui ha conosciuto Liliana Resinovich 30 anni fa ma io 42 anni fa e questa data me l’aveva ricordata proprio lei con un messaggio in cui si parlava della nostra prima maratona fatta assieme il 25 ottobre”. Ma perchè allora Sebastiano non esclude che Liliana Resinovich si sia suicidata?
“Gli conviene a Sebastiano poter riuscire a dimostrare che si è suicidata, così tutto finisce, Liliana, purtroppo per lei e per tutti, è stata vittima di una messa in scena studiata da tempo, io lo dirò fino alla morte, questa è una cosa premeditata, doveva succedere quel giorno perchè era l’ultimo che Liliana Resinovich passava in casa, ed è stato studiato per questo secondo me”.
“Lei doveva scomparire e in quella maniera di modo che io potessi essere implicato per averle fatto cambiare la testa, al punto che si sarebbe trovata su due fuochi, hanno scaricato su di me la colpa, invece noi parlavamo da tempo del nostro futuro, lei non vedeva l’ora di venire via da casa, dal 18-19 dicembre dicembre saremmo andati a fare il nostro primo weekend poi saremmo ritornati dopo il 20 e avremmo raccontato la nostra storia”.
LILIANA RESINOVICH, STERPIN: “LA STORIA CON LILLY…”
Claudio Sterpin ha continuato: “Io l’ho detto da subito, tre anni fa, che la nostra storia era vera e unica, lei non poteva suicidarsi con il nostro progetto per il futuro”.
Sul loro rapporto ha poi aggiunto: “A me resta poco di vita, avevamo 19 anni di di differenza, io mi rendevo conto dell’età che avevo e che aveva lei, non sono un ragazzino e non lo ero, quindi realisticamente le avevo detto che sarei durato qualche anno e lei mi ha detto testuali parole, ‘se io riesco a passare con te anche solo sei mesi della mia vita futura ho realizzato il sogno della mia vita’ e dopo che ti dice una cosa così si va a suicidarsi? Ma a chi lo raccontiamo? Ma sono passati tre anni e mezzo ormai dalla sua morte e il tempo passa”.
Sulla richiesta di indagini a 360 gradi da parte di Sebastiano, Claudio Sterpin aggiunge: “Ha ragione, ma io mi riferisco a chi possa avergli dato una mano. parliamo di logica, Liliana Resinovich è stata ritrovata in quel posto, preparata e conciata con i sacchi neri, bianchi, un cordino arrivato da casa sua e la procura di allora non ha mai fatto ricerche serie su come lei era sta bardata, l’hanno conciata così per portala la, è una enorme messa in scena, una persona da sola non può farcela ed erano più di uno.
LILIANA RESINOVICH, STERPIN E I DUBBI SU SEBASTIANO
Poi precisa: “In questa indagine io non ho problemi ad essere indagato, anzi, ma Sebastiano deve spiegare un sacco di cose successe di quel periodo a cui nessuno ha dato importanza. Prima di tutto ha chiesto corde agli amici a 50 km di casa quando il 30 dicembre era finito fuori strada il figlio, come mai? Questi sono i fatti importanti che nessuno ha valutato, perchè Sebastiano e il figlio erano in quel posto a quel giorno e a quell’ora e perchè Sebastiano ha fatto una richiesta di quella corda per tirare fuori l’auto da quel punto?”.
“Quando solo un’ora prima conversava con un omonimo Visintin che abita a 4-6 km, che è un apicoltore (mai indagato ndr) e che non sono parenti… con lui conversava un’ora prima e ne vai a cercare un’altra a 50 km di distanza? Non è stata fatta alcuna ricerca seria su cosa è successo quella sera, bisogna appurare come e perchè Sebastiano e suo figlio (anch’egli mai indagato ndr) erano la il 30 dicembre a quell’ora, perchè ha cercato un corda a Trieste?”. Domande a cui forse la procura sta provando a rispondere, chissà che anche su questi punti non si possa un giorno fare chiarezza.