Omicidio Liliana Resinovich, Claudio Sterpin a Diario del giorno: "Sebastiano Visintin aveva interesse a ucciderla. Il suo movente è venale…"
All’indomani della nuova perquisizione nella casa di Sebastiano Visintin, unico indagato per la morte della moglie Liliana Resinovich, l’amico speciale della donna, Claudio Sterpin, ha parlato a Diario del giorno, esprimendo l’auspicio che gli inquirenti riescano finalmente a trovare elementi utili per capire cos’è successo davvero.
«Il problema è che è passato troppo tempo. Questa cosa poteva essere fatta almeno tre anni fa», ha spiegato l’uomo, sottolineando che, in questo lasso di tempo, «potrebbe essere stato fatto di tutto».
D’altra parte, Sterpin è convinto che il vedovo non abbia raccontato tutta la verità sulla moglie: «Per me è evidente». Ma c’è un’altra sua convinzione: «Liliana è stata eliminata. All’inizio si è tentato di chiudere tutto come suicidio: conveniva a tutti, ma io e i parenti più stretti di Liliana – dal fratello alla cugina, fino ai conoscenti più vicini – ci siamo opposti, dichiarando che era impossibile che si fosse suicidata».
Per Sterpin, infatti, è «obiettivamente ancora incredibile» sostenere la tesi del suicidio. «Liliana non poteva suicidarsi con la prospettiva di vita che si era costruita da poco, da qualche mese, se vogliamo, per cambiare la sua vita», ha ribadito, alludendo al loro presunto progetto di andare a vivere insieme.
CLAUDIO STERPIN E LA RELAZIONE CON LILIANA RESINOVICH
«Meglio tardi che mai: si sono decisi a cercare le prove», ha proseguito l’amico speciale di Lilly, riferendosi all’attività della Procura di Trieste. Sterpin non si cura delle parole dell’indagato, che continua a negare il loro rapporto: «È chiaro che noi ci nascondevamo, in qualche maniera, per quanto riguarda il nostro trovarci, o ritrovarci, intendo. È chiaro che non abbiamo seminato prove».
Per questo, Sterpin ritiene normale che non vi siano foto di lui e Liliana Resinovich insieme: «L’unica ce l’ha fatta lui, per capirci. Sono tutte, obiettivamente, foto che non dichiarano la nostra storia. La sapevamo noi. Cosa vuole che dica?».
Se da un lato, per l’amico speciale di Lilly, è comprensibile nutrire dubbi sul suo racconto riguardo al loro rapporto, dall’altro segnala che ci sono tanti messaggi, anche «espliciti», sulla loro relazione.
IL MOVENTE DELL’OMICIDIO DI LILIANA ARESINOVICH
Quanto a chi possa essere stato a uccidere Liliana Resinovich, Sterpin ha le idee chiare: «L’ha fatto la persona al mondo che più aveva interesse a farlo, obiettivamente. Parliamo di interesse puro, venale, se non altro. Liliana aveva un conto corrente del quale Sebastiano è entrato in possesso per due terzi, a prescindere dall’importo; subito ha avuto una reversibilità della pensione di più di mille euro. Se questo non è un movente, ditemelo voi».