L'omicidio di Liliana Resinovich a Storie Italiane, con le parole di Gabriella, l'amica speciale della vittima, ecco che cosa ha raccontato su Rai Uno

Ampio spazio stamane a Storie Italiane al caso di Liliana Resinovich, che secondo la perizia della dottoressa Cattaneo sarebbe stata uccisa dopo un’aggressione, molto probabilmente soffocata con un mezzo soffice.

Gabriella, amica di Liliana Resinovich, commenta in diretta tv: “Ormai anche le pietre lo sapevano che Lily fosse stata uccisa. Noi in questi tre anni siamo stati malmenati pubblicamente ma la cosa più importante era far tornare la dignità a questa amica, screditare tutte queste teorie sulla sua pazzia e la sua depressione”.



“Bisognava trovare la forza per arrivare qui e oggi sono svuotata, finalmente sono riuscita ad accettare che la mia amica è stata gettata in un pisciatoio con dei sacchi dell’immondizia dopo essere stata menata ed uccisa. Questa cosa mi fa sentire ancora peggio ma per lo meno finalmente avremo il sostentamento delle persone preposte a questa risoluzione, altrimenti avremmo avuto un mucchietto di cenere buttate in un cimitero”.



E ancora: “Arriverà quindi una soluzione terrena oltre che quella divina e che si possa dare giustizia. Eravamo in pochi che sostenevano questo suicidio, chi conosceva Liliana Resinovich non hai mai creduto nel suicidio, mi fa male che gli inquirenti non ci hanno voluto ascoltare di più, avremmo avuto tante cose da dire. La dottoressa Cattaneo ci ha illuminato e spero che le arrivino le mie parole di gratitudine. Oggi sento come due genitori dietro che ti aiutano, io riesco finalmente accettare questa morte. Avevo questo frustrazione del fatto che Liliana Resinovich non si sarebbe mai potuta suicidare e per me era importante dimostrarlo. Non si può uscire e mettersi due sacchi in testa, non potevamo accettarlo”.



LILIANA RESINOVICH, GABRIELLA SU CLAUDIO STERPIN

Gabriella ha parlato anche della relazione di Liliana Resinovich con Claudio Sterpin: “Quando il mio compagno mi ha detto di questa relazione io sono rimasta un po’ sorpresa, poi nei giorni successivi ho conosciuto Claudio che mi ha dato certezze sulla loro relazione, soprattutto degli ultimi mesi, capendo che dicesse il vero. Claudio conosceva il mio compagno fin dal 2017 quindi è stato il primo che ha voluto interpellare. Claudio è stato preso per mitomane e fuori di testa, ma lui ha sempre cercato di spiegare la loro relazione, e tutto quello che ha raccontato ha dei riscontri”.

Gabriella ha proseguito: “Perchè l’assassino ha voluto inscenare quel suicidio farlocco, poi soprattutto con due sacchi neri comuni? Forse questa persona o queste persone si sono trovate in difficoltà. E poi ho la certezza che Liliana non sarebbe mai entrata la dentro di sua spontanea volontà, la lite è stata da un’altra parte e poi portata lì, anche perchè la strada è a 20 metri di distanza, quindi una eventuale lite si sarebbe sentita”. Vedremo se tutte queste domande troveranno una risposta grazie ad una nuova indagine che partirà ora da capo: la famiglia ha bisogno di sapere chi è stato a massacrare la povera Liliana Resinovich.