Novità sul caso Liliana Resinovich: il commento del marito Sebastiano Visintin sull'ipotesi che la moglie sia stata picchiata e strangolata
A Storie Italiane è stato ospitato ancora una volta il marito di Liliana Resinovich Sebastiano Visintin al quale è stato chiesto di commentare le ultimissime indiscrezioni sulla morte della donna che risale a tre anni fa e che per ora resta del tutto inspiegabile: attualmente le indagini si stanno concentrando sull’analisi condotta dalla dottoressa Cattaneo che diverse settimane fa ha chiesto la riesumazione del corpo di Liliana Resinovich per analizzare le ferite che furono ignorate nel primo esame autoptico e dopo un iniziale rinvio della deposizione della sua perizia, presto dovrebbero arrivare delle importantissime novità.
Partendo proprio da qui – prima di arrivare a Sebastiano a Storie Italiane – le indiscrezioni sulle analisi del corpo di Liliana Resinovich confermerebbero che con tutte le probabilità le lesioni sarebbero legate ad un’aggressione da parte di terzi e che la causa di morte sarebbe dovuto ad uno strangolamento.
Ma – mentre si attendono anche i rilievi sull’epoca effettiva della morte – è bene precisare che si tratta esclusivamente di indiscrezione rilasciate dalla stampa che per ora non trovano nessun tipo di conferma da parte degli inquirenti e dei vari consulenti incaricati di svolgere le lunghissime e complesse indagini: il punto di svolta è atteso entro fine mese, quando la dottoressa Cattaneo depositerà la sua perizia dando nuovo vigore alle indagini condotte dalla Procura.
Sebastiano Visintin: “Per ora preferisco non credere alle indiscrezioni sulla perizia su Liliana Resinovich”
Interpellato proprio sulle indiscrezioni, il marito di Liliana Resinovich ha immediatamente messo in chiaro che “io concordo con il generale Garofano e voglio andarci cauto perché per ora non è chiaro da dove arrivino le ultime indiscrezioni”, sottolineando che preferisce “non crederci aspettando di avere tutti i risultati che depositerà la dottoressa Cattaneo” e ricordando che “il rinvio della perizia è dovuto al fatto che la dottoressa doveva ancora analizzare dei vetrini e degli indumenti”.
“Per ora – sostiene ancora il marito di Liliana Resinovich – dobbiamo aspettare di vedere cosa deciderà la procura”, nell’auspicio che venga soprattutto chiarito “quando è morta, dove e se il suo corpo è stato congelato” sostenendo che “sono passati tre anni, due mesi e dieci giorni e il volume di cose che sono state dette sul caso è impressionante e in larga parte falso.
Ciò che spero – spiega ancora Sebastiano Visintin – è di poter esaudire le richieste di Liliana che voleva essere cremata e io me la voglio ricordare solamente per com’era e non come delle ossa lasciate da sole”, augurandosi che presto “venga fatta giustizia e che emerga la verità”; fermo restando che “se qualcuno le ha fatto del male avrà sicuramente tutto il mio odio perché mi ha rovinato la vita“.
