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Home » Cronaca » Cronaca Nera » Liliana Resinovich/ Sterpin, Jasmine e i famigliari: “Basta bufale e bugie, vogliamo un processo”

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Liliana Resinovich/ Sterpin, Jasmine e i famigliari: “Basta bufale e bugie, vogliamo un processo”

Davide Giancristofaro Alberti
Pubblicato 11 Dicembre 2025
Liliana Resinovich, Claudio Sterpin (Foto: Storie Italiane)

Liliana Resinovich, Claudio Sterpin (Foto: Storie Italiane)

Si parla di Liliana Resinovich a Storie Italiane, con il sit di stamane a Trieste da parte di Claudio Sterpin, Jasmine e non solo

Storie Italiane si è collegata stamane con Trieste per il sit-in in favore di Liliana Resinovich. Presente Sergio, il fratello, ma anche Claudio Sterpin, l’amico speciale, quindi Jasmina, l’albergatrice, così come la cugina Silvia Radin e l’amica Gabriella, tutte persone che abbiamo imparato a conoscere in questi 4 anni, precisamente dal 5 gennaio del 2022, da quando la povera donna è stata ritrovata senza vita nel bosco di Trieste. La famiglia chiede un’accelerazione, forse un processo, ma le tempistiche sono ancora lunghe, visto che l’incidente probatorio dovrebbe concludersi solo il prossimo mese di marzo 2026, a più di 4 anni dalla sua morte. Il talk di Rai Uno ha parlato con Claudio Sterpin: “Io mi sono espresso anche e soprattutto perché c’è troppa voglia di depistare e far allungare i tempi alla procura, inventando stupidaggini, bufale pazzesche, che riguardano sacchi neri inesistenti, io sono convintissimo che lo fanno non per loro semplice stupidità ma perché qualcuno gli dice di farlo, questo è il mio modesto pensiero”.


Famiglia nel bosco/ Sindaco di Palmoli: “Le attività particolari di Catherine potrebbe pesare...”


L’amica di Liliana Resinovich, Gabriella, aggiunge: “La storia di questi folletti, scusate il termine, personaggi da cabaret, che solo in questo fascicolo sono risultati con una memoria al contrario, nessuno ricordava niente all’inizio e adesso ricordano tutto, perché lo fanno, c’è una regia dietro? Che interesse possono avere? Ciò che fa male è che questi personaggi non hanno pensato che Liliana è una vittima, è stata uccisa, si tratta di un omicidio, questo è. Dall’inizio si doveva e poteva fare di più e ora si deve fare presto perché altrimenti la stessa famiglia non ne può più di questi personaggi… sarebbe da chiedere a loro perché lo fanno e perché lo hanno fatto”.


Liliana Resinovich a Chi l'ha visto?/ La testimonianza del ristoratore Alfonso Buonocore ruba la scena


LILIANA RESINOVICH, LA TESTIMONIANZA SOSPETTA

Con riferimento in particolare al ristoratore Alfonso Buonocuore, che ha raccontato che a novembre 2019 avrebbe incontrato Liliana Resinovich e lei gli avrebbe chiesto dei sacchi neri in maniera furtiva per non farsi vedere da Sebastiano. Questo sarebbe emerso però solo a distanza di circa 6 anni da quell’incontro e a 4 anni dal ritrovamento della povera Lilli: che senso ha questa testimonianza? Si domandano i familiari, perché parlare solo ora? Ecco perché i familiari sono indignati.

“È una cosa non credibile, cosa dobbiamo pensare, che Liliana faceva le prove di un suicidio due anni prima? Non è un suicidio, l’abbiamo detto dal primo giorno, abbiamo visto le foto, i video, perché l’hanno messa in quella bara fasulla? Qualcuno dovrà rispondere”, commenta Silvia Radina, la cugina della vittima. Così invece Sergio Resinovich: “Queste testimonianze sono delle pagliacciate e mi auguro che la procura faccia celermente delle indagini e proceda con un fermo, un arresto e bloccare questo fiorire di questi personaggi, che emergono come i funghi e la pioggia”, quindi ha aggiunto: “Mio cognato deve dare una mano, non deve depistare, spero che ci dia finalmente una mano”.


Famiglia nel bosco, avvocato “Figli non sono dei genitori né dello stato”/ Sindaco “Ricongiungimento...”


LILIANA RESINOVICH, LE PAROLE DELL’AVVOCATO COZZA

L’avvocato Cozza, legale dei familiari di Liliana Resinovich, in studio a Storie Italiane, ha aggiunto: “Siamo quasi a un anno che sappiamo tutti che si tratta di un omicidio così come emerge dalla consulenza Cattaneo e quello che chiediamo, che è il motivo di questo sit-in, è giustizia e velocità, perché non si può attendere quasi 4 anni di sapere che Liliana sia stata uccisa, è un qualcosa che non può essere accettato, le evidenze c’erano già negli atti e i familiari sono stanchi di lottare per qualcosa di ovvio, noi chiediamo di velocizzare il più possibile perché questa indagine va chiusa e dobbiamo fare dei passi in avanti”.

La parola a Jasmina: “Noi a Lilly abbiamo voluto bene, dopo 4 anni non accettiamo di ricordare Lilly in un sacco della spazzatura, lei era una di tutti noi, chiediamo giustizia, verità, che si faccia chiarezza, vogliamo capire chi ha ucciso Liliana e che paghi per quello che ha fatto”. Ricordiamo che Jasmina ha dato una testimonianza molto importante sul rapporto fra Liliana e Sebastiano, visto che i due coniugi andavano spesso nell’albergo gestito dalla stessa donna. “Io confermo tutto quello che ho detto, la mia testimonianza è stata per un anno chiusa in un cassetto, la nuova procura mi ha convocata, tutto quello che sapevo l’ho detto, e ora è la procura che se ne sta occupando. Noi vogliamo giustizia per Lilly, è passato troppo tempo e non si può più aspettare”.

LILIANA RESINOVICH, JASMINA: “IO LI VEDEVO LITIGARE…”

Jasmina ha raccontato di episodi di litigi fra i due coniugi diversi da quello che ha descritto Sebastiano: “Gli inquirenti stanno facendo il loro lavoro – ha aggiunto l’albergatrice – io li vedevo litigare. Poche settimane prima della scomparsa hanno litigato la notte, sentivo delle urla, non era una cosa normale, tutti litighiamo ma non così, comunque noi crediamo che la procura abbia tutto il necessario per procedere, e noi vogliamo la verità”.

Jasmina ha aggiunto: “Io ho avuto paura per la mia incolumità, ma non voglio fare la polemica, non voglio riportare ciò che ho detto tante volte, tutto quello che è stato detto è dimostrabile. Questa procura sta facendo un ottimo lavoro – ha aggiunto – e vogliamo sapere chi ha ucciso Lilly”. La speranza, come chiedono i familiari, è che si possa arrivare davvero alla parola fine di questa vicenda, ma al momento non sembra affatto vedersi la luce in fondo al tunnel: ricordiamo che il marito di Liliana Resinovich continua a rimandare ogni accusa al mittente e non esclude che alla fine sua moglie si sia uccisa. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.

Tags: Liliana ResinovichClaudio SterpinSebastiano VisintinStorie Italiane

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