A I Fatti Vostri, su Rai Due, il terribile caso di Linda Moberg, una donna di origini svedesi che per anni è stata massacrata di botte dal marito. L’ultima volta che l’ha picchiata ha rischiato di morire: “Quella sera era strano, voleva festeggiare il mio compleanno il giorno prima, c’era tutto in abbondanza, il tavolo apparecchiato con pesce, champagne… potevano starci 20 persone. Mi sono guardata con mio figlio e abbiamo sentito odore di pericolo”. Quindi la donna ha proseguito: “Mi accusava di avere degli amanti senza nessuna evidenza. Lui non era violento dall’inizio, dopo ho imparato a riconoscere dei segnali, come un pugno sul muro, il ferro da stiro lanciato dalla finestra, una gelosia che all’inizio risulta essere lusingante, poi diventa malata e aumenta il controllo sulla persona”.
Quell’uomo ad un certo punto ha iniziato ad alzarle le mani: “Quando ha iniziato a picchiarmi – ha proseguito Linda Moberg – voleva che io confessassi un tradimento, io gli dissi di portarmi questa persona con cui io lo avrei tradito. Mi ha sputato addosso dicendomi parole molto forti, come era già successo. Ho cercato di difendermi, ho fatto arti marziali per molte anni ma non c’era verso contro la sua furia che andava aumentando”. Quindi è arrivata la fatidica notte: “Mio figlio grande ha portato fuori il fratello piccolo e sono andati al cinema, aveva capito cosa stava succedendo. Mio marito si chiudeva in stanza, poi usciva fuori, mi prendeva a calci, mi tirava i capelli, sempre dicendomi che dovevo confessare il tradimento. Poi ad un certo punto ha preso il mocio ed ha iniziato a picchiarmi. Mentre mi picchiava lui faceva un rumore con la bocca per farsi forza, poi sono caduta a terra e ho cercata di difendermi la testa, ho pensato ai miei figli e ad un certo punto non provavo più dolore, ho pensato ai miei figli, e ho pensato di morire”.
LINDA MOBERG, PICCHIATA DAL MARITO: “HO SPERATO CHE MI UCCIDESSE”
“Non ce la facevo più e ho sperato che mi finisse, poi non mi ricordo più niente, ho perso i sensi e mi sono svegliata quando sono arrivati i soccorsi. Mio figlio quando è rientrato a casa ha chiesto a suo padre dove fossi, e mi ha trovato in una pozza di sangue che non respiravo più. Nel frattempo mio marito era scappato e l’hanno portato in commissariato e quindi rilasciato”. E ancora, su quella sera: “Non ero cosciente quando mi hanno fatto la tac – ha spiegato Linda – ho perso 7-8 volte i sensi, ho una vaga memoria di due poliziotti, ma non sono sicura. Mi hanno chiesto se volevo denunciare ed ho detto ‘Non lo so’. In ogni caso la denuncia era partita d’ufficio per le lesioni gravissime. Se avessi denunciato prima non sarei arrivata a questo. Io sono svedese, ero sola, non avevo parenti, lui mi aveva fatto terra bruciata attorno”.
Linda ha poi raccontato un altro grave episodio: “Nel 2013, il Venerdì Santo, avevo trovato il coraggio di dire che mi volevo separare lui, mi disse va bene ma il giorno dopo è tornato a casa in anticipo e mi ha dato un pugno e sono volata, rompendomi l’occhio, ho avuto la vista doppia per due mesi”. Oggi Linda è riuscita finalmente a liberarsi del suo aguzzino: “Non l’ho più incontrato, mi ha mandato dei messaggi subito dopo l’accaduto, diceva che era colpa mia. I miei figli non hanno un rapporto con il padre, gli hanno tolto subito la potestà genitoriale, mio figlio grande poteva decidere di ricontattarlo, ha deciso di non farlo”.