TOMMASO LIBERO RIVA, ATTORE TRANS ACCOLTELLA E UCCIDE VICINO/ Milano “la pecora nera”

- Dario D'Angelo

Lite in condominio a Milano: Quarto Oggiaro, attore trans Tommaso Libero Riva uccide vicino. I condomini "pecora nera del palazzo"

Attentato a Pasqua 2022 LaPresse

Un delitto, quello registrato nelle passate ore per mano dell’attore trans Tommaso Libero Riva, che secondo i vicini non avrebbe avuto un movente particolare ma sarebbe stato solo l’apice di una serie di liti condominiali che andavano avanti da tempo. Ad avere la peggio Giuseppe Alfredo Villa di 68 anni. Riva era temuto da tutti i condomini per via del suo fare aggressivo ed infatti, come spiega Il Giornale, i vicini avevano deciso di non rispondere più alle sue provocazioni. L’attore nell’ultimo periodo era spesso vittima di veri e propri scatti d’ira diventati ormai ingestibili. Una situazione senza dubbio di grande disagio, quella vissuta dall’attore e presunto assassino, dal momento che a quanto pare aveva collezionato anche dei debiti legati a spese condominiali. “Era la pecora nera di questo palazzo, prima o poi doveva capitare”, dicono oggi i condomini ancora sotto choc. L’attore da tempo era stato vittima di un vero e proprio declino personale, da quando i suoi famigliari avevano cambiato casa, conclusosi con il suo arresto nel cortile del suo palazzo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

ASSASSINO DEL VICINO È ATTORE TRANS TOMMASO RIVA

Tommaso Libero Riva, il 46enne che ha accoltellato a morte un vicino di casa al culmine di una lite di condominio a Quarto Oggiaro, quartiere alla periferia di Milano, è un transessuale diventato attore nel film “La casa dell’amore” di Luca Ferri, presentato a fine febbraio alla Berlinale 2020. Secondo quanto riportato da La Repubblica, Riva qualche anno fa aveva a sua volta rischiato di finire ucciso per mano del suo coinquilino, un giovane brasiliano. Pare che tra Riva e la vittima vi fossero dissapori da tempo, anche per lo stile di vita dell’assassino, descritto come spesso molesto, aggressivo, ubriaco o fatto di cocaina. Da sempre residente nello stabile in cui si è consumato il delitto, dieci anni fa Riva aveva perso sia il padre che la madre, mentre la sorella era andata a vivere lontano. Da allora, lasciato solo e con gravissimi problemi personali, a detta dei vicini il suo comportamento era diventato quanto mai aggressivo. (agg. di Dario D’Angelo)

LITE IN CONDOMINIO A MILANO: 46ENNE UCCIDE IL VICINO

Lite in condominio a Milano: uomo di 46 anni uccide il vicino a coltellate. Tommaso Libero Riva, questo il nome dell’assassino secondo quanto riportato da TgCom24, ha ucciso il condomino Giuseppe Alfredo Villa, 68enne che abitava come lui nello stabile in via Trilussa, nella periferia nord della città, al culmine di una lite, l’ennesima tra i due. Stando a quanto emerso finora, infatti, le tensioni tra i due uomini non rappresentavano una novità: scontri e tensioni latenti avevano caratterizzato il rapporto tra i condomini, fino a quando nella notte non si è consumato un tragico regolamento di conti che ha visto soccombere il più anziano. Sebbene non siano ancora chiari i motivi che hanno portato all’uccisione di questa notte, quando la polizia è arrivata sul posto per arrestare Tommaso Libero Riva lo ha trovato nel cortile con in mano ancora il coltello da cucina usato per ammazzare il vicino.

LITE IN CONDOMINIO A MILANO: 46ENNE ACCOLTELLA E UCCIDE L’ANZIANO VICINO

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la lite in condominio che ha portato alla morte del 68enne Giuseppe Alfredo Villa ha avuto luogo intorno alle 2:45, quando Tommaso Libero Riva è salito al piano superiore per affrontare il vicino, che viveva con la moglie, e lo ha accoltellato. Quando i soccorsi sono arrivati nel palazzo in zona Quarto Oggiaro, l’anziano è stato trovato sanguinante, in gravissime condizioni. Trasportato d’urgenza all’ospedale Niguarda, Villa è deceduto pochi minuti dopo, intorno alle 3:40. Stando alle informazioni riportate da La Repubblica, ai fatti hanno assistito alcuni testimoni: Tommaso Libero Riva è stato arrestato dagli agenti di polizia in flagranza e condotto in Questura con l’accusa di omicidio volontario.





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