Salvini media tra Lega e FdI per il futuro delle Regionali in Lombardia: tutti gli scenari dopo la vittoria boom del Carroccio in Veneto

LA LEGA LANCIA LA LUNGA SIDA VERSO LE REGIONALI IN LOMBARDIA: SALVINI FA DA “PACIERE” E RILANCIA L’ACCORDO

Uno striscione apparsi ieri sera a Milano davanti al Pirellone (Palazzo di Regione Lombardia) dei giovani della Lega ha fatto intendere fin da subito la possibile, lunga, sfida lanciata dal Carroccio verso le Elezioni Regionali in Lombardia previste per il 2028, senza dimenticare che appena un anno prima sono attese le Comunali a Milano e soprattutto le Politiche nazionali. La vittoria di Alberto Stefani in Veneto dopo 15 anni di giunta Zaia hanno rimesso i valori di forza nel Centrodestra del Nord Italia come da tradizione: la Lega dominante, con il doppio di voti di Fratelli d’Italia nonostante la netta crescita del partito di Giorgia Meloni rispetto al passato.



E così quello striscione che scrive semplicemente «il Veneto ha indicato la via, ora alla Lega la Lombardia» ora diviene materia di discussione nazionale, visto che nel Carroccio cresce la voglia di puntare al Pirellone nuovamente dopo la tripla giunta leghista consecutiva (Maroni e due mandati di Attilio Fontana) visto come è andata nel Veneto che per mesi ha tenuto il candidato in “ballo” per le trattative tra Fratelli d’Italia e leghisti.



Il 36% nei risultati ha rimesso la Lega in pole anche per dirimere le scelte future nell’altra grande Regione del Nord, con un rebus che però rimane: l’accordo (mai del tutto confermato né da Meloni né d Salvini) su Stefani in Veneto avrebbe previsto il via libera ad un candidato FdI fra tre anni per Palazzo Lombardia.

La Premier Giorgia Meloni con il vicepremier Matteo Salvini (ANSA 2025)

A mettere pace tra le varie istanze ci ha pensato oggi il leader stesso della Lega, Matteo Salvini, commentando i risultati importanti ottenuti dalla sua lista in Veneto, Campania e Puglia: «non rispondo a chi mi continua a chiedere chi sarà il candidato del Centrodestra nelle Regionali della Lombardia». È infatti decisamente presto per partorire un nome, ma è l’accordo politico quello che interessa gli ambienti vicini al Governo: «Nella mia Lombardia se Fratelli d’Italia avrà un candidato all’altezza sarò ben felice di accogliere la loro proposta», ha detto il vicepremier ai cronisti, quasi a dire che il punto sarà rappresentato sulla bontà del candidato, riconoscibile sul territorio e competente, e non tanto sulla provenienza partitica.



ACCORDO LEGA-FDI MA ANCHE CONSIDERAZIONI SUL FUTURO CANDIDATO: COSA PUÙ SUCCEDERE IN LOMBARDIA ENTRO IL 2028

Dalla Sicilia alla Lombardia, la Lega intende giocare un ruolo in primissima fila, questo è quello che emerge dai risultati di queste Regionali e dai calcoli che vengono già ipotizzati nelle segreterie dei partiti di maggioranza: il messaggio di Salvini alla Lega in Lombardia è quello di recuperare consenso interno, di impostare un lungo lavoro come avvenuto in Veneto con la responsabilità politica del leader della Liga Veneta, per l’appunto l’attuale Governatore Alberto Stefani.

«Zaia, Stefani e tutto il partito sono riusciti a portare un risultato straordinario» ha detto il segretario federale della Lega, invocando il medesimo percorso da impostare anche in Lombardia da qui ai prossimi tre anni verso le Regionali. Attilio Fontana come noto non potrà ripresentarsi dopo i due mandati consecutivi e in casa FdI si punta dritto a rappresentare il Centrodestra con un proprio esponente, ma tra la tempistica ancora lontana e le Elezioni Politiche nel mezzo sono ancora molte le imprevedibili conseguenze che potranno avvenire fino al 2028.

Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia al congresso della Lega lombarda (ANSA 2024, Mourad Balti Touati)

Salvini si dice meno convinto dall’idea di “dividere” la Lega sul modello della CDU-CSU in Germania, ovvero con una componente nel territorio distinta ma alleata al Carroccio nazionale: «Non si cambia la forma di un partito a un anno e mezzo dal voto» — avrebbe detto Salvini ai suoi collaboratori ieri dopo la vittoria in Veneto.

I risultati dicono infatti che la Lega non è affatto in crisi come veniva raccontato prima di queste Regionali, ed è su questo che punterà forte nei prossimi mesi per provare a costruire il dialogo tra FdI e Forza Italia. Mai disuniti, ma tesi allo stesso obiettivo, ovvero rivincere in Lombardia con lo stesso buon esito del Veneto (e delle altre Regioni mantenute/conquistate dal Centrodestra).