È finita l’era delle creme “sbiancanti” in casa L’Oreal. Il gruppo non ha deciso di interromperne la produzione, ma di smetterle di chiamarle così. Le parole “bianco” e “sbiancante” spariranno dai suoi prodotti. L’azienda ha deciso di ritirare queste parole dalla descrizione dei prodotti cosmetici presente sulle confezioni sulla scia delle manifestazioni anti-razzismo che si stanno svolgendo in tutto il mondo. L’Oreal però non ha dato spiegazioni riguardo la decisione di togliere le parole “white” e “whitening” (bianco e sbiancante), “fair”, “fairness” e “light”, “lightening” dai prodotti che si usano per rendere la pelle più uniforme. La scelta arriva dopo quella della filiale del gruppo Unilever, che ha deciso di cambiare nome alla crema sbiancante per la pelle “Fair&Lovely” togliendo la parola “Fair”, perché si dichiara impegnata a celebrare tutti i tipi di pelle. Di conseguenza, tramonta l’ideale estetico della pelle diafana come presunta aspirazione a cui tendere. Già nelle scorse settimane Kasia Smutniak aveva affrontato la questione con un filtro che simulava la vitiligine.
L’OREAL, CREME “SBIANCANTI”? STOP A PAROLE DISCRIMINATORIE
Quella del gigante dei cosmetici è una grande novità, ma non è ancora chiaro se ci sarà eventualmente un ritiro immediato dal commercio dei prodotti attualmente in vendita. Invece Hindustan Unilever, il ramo indiano della multinazionale, ha annunciato che modificherà il nome dell’intera linea di creme schiarenti finora commercializzate, pur mantenendo intatta la formula del prodotto. «Vogliamo puntare ad un modello più inclusivo. Abbiamo capito che i termini piacevole, bianco e luminoso suggeriscono tutti la stessa idea di bellezza, che non copre tutta la realtà», ha dichiarato Sunny Jain, un dirigente della compagnia. Decisione simile ha preso la Johnson & Johnson, che ai media ha confermato che interromperà la vendita del siero sbiancante “Fine Fairness” di Neutrogena. Verrà sostituito con un idratante dell’indiana Clean & Clear. In India quello della pelle chiara è un tema controverso da anni: molti attivisti hanno accusato le star di Bollywood di aver contribuito a perpetuare il diktat estetico e sociale prendendo parte alle campagne pubblicitarie di questi prodotti.