L'audizione dell'ad Luigi Lovaglio dopo l'Opas di MPS su Mediobanca: cosa succede ora, quale futuro e il piano su Generali e Banco BPM

L’AUDIZIONE DEL “VINCITORE” SULL’OPS MPS-MEDIOBANCA: ECCO COSA HA DETTO LOVAGLIO IN COMMISSIONE BANCHE

La totale priorità per il Monte e la piena paternità dell’operazione che nasce da lontano, addirittura tre anni fa in un colloquio con l’attuale Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (all’epoca titolare del MISE): è un Luigi Lovaglio radioso quello che ieri ha parlato in Commissione parlamentare Banche al Senato, l’autentico trionfatore dell’Opas che ha portato la maggioranza assoluta di Mediobanca al Monte dei Paschi di Siena.



Come ha spiegato lo stesso ad di MPS ieri dopo aver incontrato i vertici della banca milanese appena acquisita, nasce tutto nel 2022 quando in un dialogo con Giorgetti emerge l’intento di Lovaglio di portare tre obiettivi sostanziali alla banca senese. In primo luogo andare sul mercato, poi la combinazione «tra pari» e infine lavorare ad un progetto di «trasformazione» per raggiungere l’unione completa con Mediobanca. Come ha aggiunto ancora l’ad di MPS in audizione a Palazzo Madama, l’Opas portata a termine nelle scorse settimane con risultati sorprendenti «è un progetto di trasformazione totale» di Rocca Salimbeni, con una crescita che porterà più ricavi, nessun licenziamento o chiusure di filiali.



L’ad di MPS Luigi Lovaglio in audizione presso la Commissione Banche in Senato (ANSA 2025, Fabio Frustaci)

Per Lovaglio l’insieme di due marchi sacri della tradizione bancaria nazionale – MPS e Mediobanca – renderà ancora più centrale il servizio a imprese e famiglie, rivoluzionando il risiko bancario italiano «saranno due marchi distinti ma complementari», rivendica il CEO della banca senese non prima di sottolineare l’impegno per un consolidamento del polo bancario in vista di progetti futuri. Ad oggi infatti la priorità completa è lavorare all’integrazione di Piazzetta Cuccia, con l’attenzione alla espansione delle attività che contano già oggi «300 miliardi di risparmi e 6 milioni di clienti».



GENERALI, BPM E IL RISKO BANCARIO: LA POSIZIONE DEL MONTE

Assieme al patrimonio di affidabilità e professionalità che si eredità dall’unione di due realtà centrali nell’asset bancario nazionale, l’Opas MPS-Mediobanca – definita da Lovaglio come una «operazione eccellente e brillante» – il tema è capire capire cosa potrà avvenire dopo il processo di integrazione che necessiterà giocoforza di tempo e impegno. In primis andrà definito il ruolo dei vari soci, anche se al momento Caltagirone e Delfin e tutti gli altri vengono definiti da un quadro molto netto: per Lovaglio, «MPS non è controllata da soggetti che hanno quote vicine al 27%», dato che quasi il 70% dell’intero capitale «è in mano a fondi italiani e internazionali».

Mps prende Meidobanca: le sedi di Palazzo Salimbeni e Piazzetta Cuccia (ANSA 2025)

Sul capitolo Generali l’ad del Monte dei Paschi in audizione sottolinea come rappresenta una forma di redito importante, e dunque «è benvenuta nel conto economico di Rocca Salimbeni», aggiungendo solo che al momento si guarda ad un investimento con ottica industriale e con l’obiettivo di generare «generare un euro in più di valore per tutti gli stakeholder: che sono anche dipendenti e territorio».

Infine sulla possibile operazione per il Banco BPM tutto è ancora prematuro, con Lovaglio che preferisce mantenersi accorto segnalandolo come una banca ottima con cui già MPS collabora attraverso Anima: ad oggi però il focus di Rocca è di procedere consolidando Mediobanca con velocità e solidità, «dobbiamo portare a casa questa operazione».