Chi erano Luca Monaldi e Luca Gombi: la coppia uccisa a Bologna domenica mattina, presumibilmente dall'ex coinquilino Genaro Maffia
Continuano le indagini su quanto accaduto a Luca Monaldi e Luca Gombi, la coppia uccisa nella mattinata di domenica a Bologna all’interno del loro appartamento nei pressi di piazza dell’Unità e che vede come unico indagato il loro ex coinquilino Genaro Maffia, sottoposto a fermo dagli inquirenti spagnoli dopo essere atterrato con un aereo sul quale si era imbarcato poco dopo il duplice omicidio. Persone riservate ma comunque note nell’area, Luca Monaldi e Luca Gombi convivevano da diverso tempo e, nel 2023, avevano richiesto ed ottenuto l’unione civile; mentre, complessivamente, dal loro background non sembrano emergere dissidi o problemi con nessuno dei loro conoscenti, escluso l’ex coinquilino.
Della vita di Luca Monaldi e Luca Gombi sappiamo – proprio perché persone molto riservate – poco e nulla: il primo, 54enne, era nato in quel di Arezzo, dove avrebbe aiutato a lungo i suoi genitori con la conduzione del piccolo negozio di calzature; approdato a Bologna dopo la morte dei genitori, era noto anche negli ambienti sportivi; mentre il secondo, 50enne, è nato e cresciuto in quello stesso appartamento in cui è stato trovato morto e, se in passato era stato impiegato come OSS, da tempo viveva di rendita grazie ad alcuni appartamenti che possedeva ed affittava nel Bolognese.
Luca Monaldi e Luca Gombi: arrestato in Spagna l’ex coinquilino Genaro Maffia
Luca Monaldi e Luca Gombi – appunto, uniti civilmente nel 2023 – da tempo stavano progettando di trasferirsi in campagna per vivere tranquillamente la loro anzianità, lontani dal tumulto cittadino, e secondo alcuni vicini avevano già trovato anche un acquirente per l’appartamento in piazza dell’Unità. Proprio la vendita sembra essere attualmente al centro del presunto movente che avrebbe portato (sempre ipoteticamente) Genaro Maffia a compiere il brutale duplice omicidio, con l’ipotesi che non abbia accettato l’idea di doversi trovare un altro alloggio.
Il ritrovamento dei corpi di Luca Monaldi e Luca Gombi risale alle primissime luci dell’alba di domenica, dopo che un vicino di casa avrebbe udito una violenta lite, decidendo di segnalarla alle autorità. I corpi delle due vittime erano – riferiscono gli investigatori al Corriere – “completamente straziati” e in casa non c’era alcun segno di effrazione tale da giustificare una rapina finita in tragedia; mentre, dopo aver sentito i vicini, che hanno parlato di frequenti litigi con l’inquilino – che viveva lì da circa un anno –, è stato spiccato un mandato d’arresto internazionale, poi eseguito dalle autorità spagnole.
