Un post-it con scritto “Fr… vattene” al posto del nome sul citofono, questo è quello che ha mostrato Luca Tommassini sui social ai fan e a tutti coloro che, per un motivo o l’altro, lo seguono sui social. A questo c’è unito un piccolo bastoncino che ha bloccato il tasto facendo rumore ininterrottamente rendendo tutto ancora più violento, se vogliamo. Questo è l’attacco omofobo che Luca Tommassini ha denunciato sui social lasciandosi andare ad un lungo sfogo e una rabbia che ha portato a galla la violenza e le offese gratuite subite a scuola quando ancora era solo un ragazzo: “Oggi è apparsa questa scritta sul citofono del mio palazzo, accanto ai miei due interni. In un attimo mi è risalita tutta la rabbia di quando ero bambino e mi urlavano dietro ‘”frocio” a scuola e per strada”.
IL RACCONTO CHOC DI LUCA TOMMASSINI
Il racconto del coreografo non si ferma qui visto che poi racconta anche della violenza subita dai suoi coetanei ma anche da quel padre che faceva finta di non vederlo quando lui percorreva la strada davanti alla sua officina, Luca Tommasini scrive: “Non ho parlato per anni durante la mia infanzia per farlo stare sereno, per non farlo litigare con mia madre. L’ha picchiata spesso: le diceva che ero “frocio” e le dava la colpa e le botte. Quando io e mia madre decidemmo di iscrivermi alla scuola di ballo sotto casa, lo facemmo di nascosto”. Quel padrone padrone comunque venne a saperlo e in casa ci fu una discussione e una lite furibonda che ricorda ancora e in cui la madre ha rischiato addirittura di essere uccisa: “Ruppe una bottiglia di vetro sulla parete della cucina tenendo in mano il becco rotto cercando di colpire mamma e io che saltai dalla mia sedia mettendomi tra loro due evitando la tragedia, urlandogli in faccia ‘vattene’. Io non ho mai abbassato la testa e ho sempre continuato a ballare. Più avevo paura e più alzavo la musica”. Alla fine Luca Tommassini rivela anche che in questo caso il suo alzare il volume significa solo una cosa denunciare in nome di tutti perché siamo tutti sotto attacco.