Emergono nuovi dettagli in merito al brutale delitto avvenuto a Sesto San Giovanni (Milano) lo scorso martedì e nel quale è stata uccisa la 50enne Lucia Benedetto. La donna, trovata senza vita nel suo appartamento, è stata colpita ripetutamente alla testa ed alla gola prima di cadere a terra, ormai esanime. L’arma usata, come spiega Il Giorno nell’edizione online, è un levatorsoli da cucina e secondo tutti gli elementi raccolti, non ci sarebbero molti dubbi sull’autore dell’omicidio, commento dal figlio 21enne Corrado Badagliacca, fermato lo scorso mercoledì mentre vagava in strada in stato confusionale ed attualmente nel carcere di Monza. Secondo quanto emerso dall’autopsia eseguita nella giornata odierna sul corpo della vittima, a quanto pare la donna sarebbe stata aggredita dopo essere rincasata dal supermercato, dal momento che aveva ancora addosso la giacca. In salotto, i carabinieri hanno repertato un’impronta insanguinata del figlio, lasciata sul muro dell’abitazione, ma non sarebbe la sola trovata sul luogo del delitto. Anche quelle rilevate sull’arma usata per sgozzare Lucia Benedetto apparterrebbero al giovane, che da due giorni si trova rinchiuso in quel suo silenzio che tuttavia non lascerebbe molti altri dubbi. Ad avvalorare i sospetti degli inquirenti, anche le immagini rilevate dalle telecamere di videosorveglianza del condominio.
OMICIDIO LUCIA BENEDETTO A SESTO: FIGLIO IN PSICHIATRIA
Il delitto di Lucia Benedetto si sarebbe consumato in appena 10 minuti: questo l’arco di tempo tra quando la donna è rincasata, nel pomeriggio di martedì e quando il figlio Corrado è uscito dall’appartamento. L’arma usata e i tempi ristretti lascerebbe pensare ad un delitto d’impeto, forse sopraggiunto al culmine di una lite. Queste le ipotesi attualmente al vaglio degli inquirenti avvalorate anche dalla condizione del giovane e dalla sua complessa situazione: assiduo consumatore di marijuana, fumatore impulsivo, il ragazzo negli ultimi mesi aveva assunto un atteggiamento schizofrenico sebbene non ci siano perizie su di lui in tal senso. Proprio in questi ultimi giorni però – spiegano alcune persone vicine alla famiglia – i genitori stavano valutando di rivolgersi al Centro psicosociale dell’Asst per cercare di assistere il figlio a causa dei suoi preoccupanti comportamenti. Intanto proprio nelle ultime ore, quando sarebbe dovuto essere sentito dal gip di Monza per l’interrogatorio di garanzia, secondo quanto riferisce l’Ansa Corrado sarebbe stato ricoverato nel reparto psichiatrico “Villa Serena” del San Gerardo di Monza, a causa del suo “stato confusionale e catatonico” che ora necessita di una attenta valutazione psichiatrica.