Da anni siamo abituati a sentire veicolare ripetutamente un messaggio alimentare, che pone il mangiare biologico una spanna sopra a tutte le altre tipologie di cibo, non soltanto per il minor impatto sull’ambiente per la sua produzione; infatti, è luogo comune credere che “bio” faccia rima con “salute” e che contribuisca, pertanto, a migliorare la qualità della dieta seguita da ciascuno di noi, contribuendo a un apporto più equilibrato di sostanze nutritive per l’organismo umano. Ebbene, a quanto pare non è così, o almeno questo è quanto sostiene uno studio pubblicato sulla rivista “Nutrients”, condotto da quattro esperti italiani guidati da Daniela Martini, ricercatrice dell’Università di Milano e membro della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), che si sono messi a confrontare con cura maniacale e precisione certosina le informazioni riportate sulle etichette di 569 alimenti confezionati, di origine biologica e non. Ebbene, l’esito di quest’accurata analisi ha dato un risultato quantomeno sorprendente.
MANGIARE BIOLOGICO È INUTILE? UNO STUDIO ITALIANO DICE CHE…
Il risultato dell’indagine condotta sul mangiare biologico e non è stato in tutto e per tutto analogo a quello di una partita di calcio che termina a reti bianche: 0-0, senza vincitori né vinti. Come spiegato sull’edizione odierna del quotidiano nazionale “La Stampa”, discrepanze si sono registrate in due macrogruppi: quello che comprende pasta, riso e cereali e quello che ingloba marmellate, creme e miele. “Nel primo caso – si legge nell’articolo – i prodotti biologici garantivano un apporto proteico ed energetico inferiore, a fronte però di un aumento dei grassi saturi. Quanto ai dolci, un contenuto inferiore di zuccheri semplici e carboidrati complessi era in parte bilanciato da un maggiore contenuto proteico. Differenze comunque contenute, che confermano l’impossibilità di considerare una delle due categorie superiore all’altra”. Effetti benefici sulla salute, dunque, non paiono esserci o, qualora esistono, sembrano essere così contenuti da indurre a ritenerli superflui.