Mantova, carabiniere morto per vaccino Astrazeneca/ Ma c’è richiesta di archiviazione

- Silvana Palazzo

Il maresciallo dei carabinieri di Mantova Pietro Taurino è morto per il vaccino Astrazeneca, ma c'è la richiesta di archiviazione su cui pende lo "scudo penale"

astrazeneca Fiala di vaccino AstraZeneca (Foto: LaPresse)

Il maresciallo dei carabinieri di Mantova Pietro Taurino a marzo è morto a causa del vaccino Astrazeneca. Ne sono certi i consulenti nominati dalla Procura: nella loro lunga relazione hanno dichiarato, come riportato da MantovaUno, che c’è una correlazione tra l’assunzione del vaccino sviluppato dalla casa biofarmaceutica anglo-svedese e l’Università di Oxford con la formazione dei trombi a livello cerebrale. Era questo il primo aspetto dell’inchiesta su cui far luce. Il procuratore capo Manuela Fasolato e il sostituto Giulio Tamburini avevano affidato un incarico peritale a tre esperti che sono specializzati proprio nel settore delle trombosi cerebrali oltre che in ambito medico legale.

Ma già l’autopsia aveva evidenziato come il carabiniere di Mantova fosse morto per trombosi venosa cerebrale. Molto importanti in relazione all’indagine sono stati i prelievi ematici eseguiti prima e dopo la morte del maresciallo, in quanto è emersa la presenza di “porpora trombocitopenica”, cioè piccolissimi coaguli di sangue che bloccano l’apporto stesso del sangue agli organi vitali come cervello, reni e cuore.

MORTE MARESCIALLO: C’È LO “SCUDO PENALE”

Il carabiniere di Mantova Pietro Taurino era in ottima forma e nei giorni successivi alla vaccinazione con Astrazeneca sembrava stare bene, ma al sesto giorno dalla somministrazione del siero ha cominciato ad accusare forti mal di testa che però non gli hanno impedito di recarsi a lavoro. Le sue condizioni si sono poi aggravate all’improvviso, quindi è stato portato al pronto soccorso, dove è stato sottoposto subito ad una Tac che ha evidenziato la presenza di una trombosi cerebrale. I medici però non sono riusciti a salvarlo.

Dopo la morte del sottufficiale la Procura di Mantova ha aperto un’inchiesta che però si è chiusa con la richiesta di archiviazione per omicidio colposo. Dovrà prendere una decisione il gip, ma sulla stessa – secondo quanto riportato da MantovaUno – pesa quanto indicato nell’articolo 3 del decreto 44/2021, il cosiddetto “scudo penale” per il quale medici e infermieri non sono punibili per omicidio colposo.





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