È stato iscritto il primo nome nel registro degli indagati per la morte di Manuela Murgia: si tratta dell'ex fidanzato, oggi 54enne, Enrico Astero
Nel bel mezzo del marasma mediatico per la nuova indagine sul delitto di Garlasco, un altro storico caso è stato ufficialmente riaperto con l’iscrizione nel registro degli indagati del primo sospettato dopo 30 anni di dubbi e richieste di riapertura delle indagini da parte dei familiari: il riferimento è alla morte di Manuela Murgia, la 16enne trovata senza vita nel 1995 nel canyon artificiale di Tuvixeddu (alle porte di Cagliari), classificata in due differenti occasioni come un suicidio data l’assenza di prove a supporto di altre tesi; il tutto con la ferma opposizione della famiglia di Manuela Murgia, che da sempre sostiene che la 16enne non si sarebbe tolta volontariamente la vita.
Partendo dal principio, è bene ricordare che le certezze che abbiamo sulla morte di Manuela Murgia sono veramente poche a partire dal fatto che nel febbraio del 1995 la giovane fu vista uscire di casa e salire a bordo di un’auto blu che non è mai stata identificata: quella fu l’ultima volta che venne vista in vita, dato che il giorno successivo una telefonata anonima avvisò gli inquirenti che c’era un corpo sul fondo del canyon artificiale; poi identificato qualche ora più tardi come quello della stessa Manuela Murgia.
Manuela Murgia: dopo più di 30 anni, il caso è stato riaperto con l’iscrizione di un primo indagato
Da subito il decesso di Manuela Murgia fu archiviato come un suicidio, senza che si trovasse una pista alternativa utile a condurre le indagini verso un qualche soggetto potenzialmente responsabile; mentre nel 2012, in seguito ad alcune dichiarazioni da parte della famiglia che descrisse la 16enne come in preda allo sconforto nell’ultimo periodo e al ritrovamento di un’ingente quantità di denaro nascosta dalla ragazza nell’abitazione, il caso venne riaperto e poco dopo nuovamente chiuso con la medesima tesi del primo: fu un suicidio.
Infine, pochi mesi fa, grazie al parere del medico legale Roberto Demontis, il caso di Manuela Murgia è stato nuovamente riaperto: secondo il dottore, infatti, sul corpo della ragazza ci sarebbero ferite compatibili “con l’impatto con un’auto” e segni di “violenza sessuale” e, dopo qualche settimana di indagini – anche grazie al ritrovamento degli indumenti della 16enne perfettamente intatti e conservati – gli inquirenti avrebbero (secondo il quotidiano L’Unione Sarda) iscritto nel registro degli indagati l’ex fidanzato della vittima, Enrico Astero; notificando all’uomo – oggi 54enne – che verranno condotti “accertamenti tecnici non ripetibili” sugli indumenti.
