MARCO TARDELLI “RESTA LA MIA PAGINA PIÙ BELLA, HA CANCELLATO OGNI PRIMA E OGNI DOPO”
Marco Tardelli sarà uno dei protagonisti raccontati in “Il Viaggio degli Eroi“, lo speciale dedicato dalla Rai ai campioni di Spagna ’82, a quarant’anni dalla storica conquista del titolo Mondiale. Dici Marco Tardelli e pensi immediatamente all’urlo che ha segnato una generazione, quella dell’82 e dell’Italia che tornò a sorridere dopo anni difficili grazie alla conquista dei Mondiali di Spagna. Tardelli giocò un Mondiale straordinario per dinamismo e capacità di inserimenti, esattamente ciò che gli chiedeva Bearzot, ma il gol contro la Germania Ovest in finale fu probabilmente uno dei momenti più iconici della storia del calcio, non solo italiano, al quale seguì un “urlo” ormai paragonabile a quello di Munch e di Allen Ginsberg.
Tardelli ha sempre affermato di ricordare poco dopo aver scoccato il tiro che portò al 2-0 alla Germania, il gol che di fatto portò l’Italia ad ipotecare il titolo Mondiale. “Ne sono orgoglioso, non mi ha mai stancato o reso prigioniero. Si è come congelato. Resta la mia pagina più bella, ha cancellato ogni prima e ogni dopo,” ha raccontato in un’intervista, ricordando quei 7 secondi in cui probabilmente c’era tutto, i sacrifici di una carriera, gli anni di successi alla Juventus ma anche le tante critiche subite da quella Nazionale prima dell'”esplosione” nelle partite contro Argentina e Brasile, decisive per la conquista del titolo e per cambiare anche l’opinione di stampa e tifosi verso quella squadra che era stata a lungo bistrattata.
CHI È MARCO TARDELLI, ICONA DEL MUNDIAL
L’immagine dell’urlo dopo il gol alla Germania Ovest resta probabilmente una delle “copertine” del Mundial spagnolo. Tardelli raccontò sempre di come la squadra, una volta compiuta l’impresa che sembrava impossibile dopo lo scialbo girone eliminatorio, non si rese conto immediatamente della portata dell’evento. “La sera del trionfo l’ho passata nel corridoio dell’albergo a parlare con Scirea, Rossi e Cabrini. La prima notte di quiete dopo tante tempeste. E ora ci chiedevamo, che si fa? È vero che dopo un grande pieno avverti un profondo vuoto. Non potevamo immaginare il chiasso che stava montando in Italia.”
L’Italia era impazzita per il successo e Tardelli si impose di fatto come uno dei migliori centrocampisti del mondo. La sua carriera si chiuse con un chiacchierato passaggio all’Inter dopo tanti anni alla Juventus. Inter che segnò anche la sua carriera d’allenatore in una esperienza sfortunata, con Tardelli che ha guidato anche la Nazionale Under 21. Tardelli non è riuscito a imporsi da tecnico così come aveva fatto da calciatore, pur restando nella storia del calcio Mondiale per una performance indimenticabile e un “urlo” rievocato in tutte le salse, divenuto il simbolo del trionfo dell’Italia ai Mondiali spagnoli.