Andrea Landolfi deve andare in carcere: questa la decisione del Riesame per l’omicidio di Maria Sestina Arcuri, con il Tribunale che lo definisce violento, aggressivo e pericoloso. L’uomo deve stare in cella: l’avvocato ha 10 giorni per fare ricorso in Cassazione, dopo di che il provvedimento diventerà esecutivo. Una relazione di 17 pagine che rappresenta una pietra tombale sulla sua versione dei fatti: gli elementi raccolti sono granitici, mente sia lui che la nonna, presente in casa quella notte. Secondo i giudici la nonna ha mentito perchè spaventata dal nipote, con le sue ex fidanzate che confermano il suo essere violento. E c’è di più: come evidenzia La vita in diretta, il figlio dell’indagato ha visto tutta la scena e la ricorda perfettamente, tanto da mimarlo a una psicologa con un pupazzo di Topo Gigio. Secondo l’autopsia, inoltre, la ragazza non è rotolata dalle scale ma è stata lanciata giù dalla prima rampa: un racconto preciso della dinamica ed incontrovertibile. Così il fratello di Maria Sestina aveva parlato di Andrea: «Mia sorella era innamorata, anche lui di lei: così sembrava. Io ho capito fin da subito, mi ero fatto un’idea chiara di lui: mi è sembrato subito una persona falsa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
RIESAME: “LANDOLFI DEVE ANDARE IN CARCERE”
A Storie Italiane, programma di Rai Uno, si torna a parlare del caso dell’omicidio di Maria Sestina Arcuri, la ragazza morta lo scorso 5 febbraio dopo essere caduta dalle scale: «Per il tribunale del riesame di Roma, Andrea Landolfi, il fidanzato, deve andare in carcere e sottolineo deve – le parole dell’inviata del programma – per i giudici è stato lui ad uccidere Maria, a gettarla nel vuoto, e a confermarlo vi sarebbero anche i risultati dell’autopsia. La sua caduta è compatibile con un lancio dall’alto, un colpo violento che ha provocato un trauma cranico e poi la morte il 5 febbraio scorso. Ora i giudici potrebbero ricorrere in Cassazione». Un importante aiuto all’indagine è stato dato dal figlio del fidanzato di Maria Sestina, che avrebbe mimato il gesto del papà, quello del lancio della ragazza, con un peluche. In studio a Storie Italiane sottolineano come Landolfi abbia già alcuni precedenti nei confronti della nonna, e di una ex: «Non sempre le denunce delle donne vengono accolte con la dovuta serietà e attenzione». Il tribunale considera l’uomo una persona violenta e instabile, che potrebbe inquinare le prove, e di conseguenza deve andare dietro le sbarre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MARIA SESTINA ARCURI, FIDANZATO ARRESTATO
Maria Sestina Arcuri non è morta per un tragico incidente, ma è stata uccisa. Per questo è stato arrestato il fidanzato Andrea Landolfi. Il tribunale del Riesame di Roma ha accolto la richiesta della procura di Viterbo. Il pm Franco Pacifici da mesi non ha dubbi: è stato Andrea a lanciare sestina nel vuoto, dalle scale al piano di sotto della casa della nonna, a Ronciglione, la notte tra il 3 e 4 febbraio. La relazione dei medici legali insiste sulla caduta della giovane parrucchiera, non un ruzzolone come era stato spiegato dal fidanzato ai carabinieri quando Sestina era in ospedale. La richiesta d’arresto della procura era stata respinta dal gip Francesco Rigato con una ordinanza impugnata davanti ai giudici che, a due settimane dall’udienza, hanno disposto il carcere. Il Riesame ha passato in rassegna i gravi indizi che per il gip erano insufficienti per l’arresto: dalle testimonianze raccolte contro Andrea e la sua indole violenta al racconto del figlio dell’indagato, bambino di 5 anni che quella notte era in casa. E lui, ascoltato in modalità protetta con uno psicologo, avrebbe detto che la ragazza è stata sollevata e lanciata di sotto.
MARIA SESTINA ARCURI, ARRESTATO FIDANZATO ANDREA LANDOLFI
Il figlio di Andrea Landolfi ha “incastrato” il padre: come riportato dal Corriere della Sera, la sua versione è ben diversa da quella dell’uomo e della nonna, secondo cui Maria Sestina Arcuri è caduta per le scale insieme a lui, per poi rialzarsi da sola, dolorante ma cosciente, e sentirsi male durante la notte. Ora quindi il fidanzato della parrucchiera è indagato anche per omissione di soccorso, oltre che per omicidio volontario aggravato. Ha chiamato il 118 solo alle 6 del mattino, ma il trauma cranico gravissimo che ha portato Sestina alla morte è avvenuto all’1.50 circa. L’altra ipotesi di reato è lesioni aggravate nei confronti della nonna, a cui avrebbe rotto tre costole. Lei però nega e difende il nipote. L’ordinanza del Riesame però non è subito esecutiva, quindi Andrea Landolfi non sarà portato in carcere. Ha dieci giorni per ricorrere in Cassazione e lo farà. «Abbiamo poco tempo, ma ci sono almeno un paio di motivi di diritto, quindi di procedura, e non dico quali, su cui possiamo insistere», ha dichiarato il legale del 30enne romano, l’avvocato Luca Cococcia. La famiglia di Sestina non aveva mai creduto alla tesi dell’incidente: «Siamo soddisfatti, per quanto si possa essere soddisfatti dopo una tale tragedia. L’importante, per i familiari, è arrivare presto alla verità», il commento dell’avvocato Vincenzo Luccisano, che assiste i genitori e i fratelli di Sestina.