Massimo Ciccozzi, epidemiologo università Campus biomedico di Roma, è intervenuto a Unomattina Estate su RaiUno per parlare del vaccino anti-Covid: «C’è una resistenza al vaccino perché non c’è stata un’informazione corretta fin dall’inizio – ha detto Ciccozzi -. Le persone devono capire che è possibile infettarsi anche con doppia dose ma allo stesso tempo devono capire che non ci sono i sintomi gravi della malattia, non si va in intensiva e non si muore. Il 98% dei letti occupati sono persone non vaccinate e che vanno in intensiva».
«Gli indecisi devono capire che devono vaccinarsi – ha sottolineato l’epidemiologo -. Dai 50 anni in su si rischia tantissimo. Se ci fosse un farmaco che dice “Non ti prendi il Covid” io sarei felice. Ma in questo momento abbiamo solo il vaccino che è un’arma che ci sta salvando da tante situazioni. Vaccino sperimentale? Dobbiamo finirla. La piattaforma a mRna era utilizzata da anni. È stata tolta di mezzo tutta la parte burocratica, per questo ci si è messo poco tempo ad approvarlo. Eravamo in emergenza e per fortuna i risultati sono stati soddisfacenti. Gli effetti collaterali sono rarissimi, come qualunque farmaco».
Ciccozzi a Unomattina: “La terza dose potrebbe proteggere per un anno”
L’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha aggiunto a Unomattina Estate: «Non parliamo di effetti negativi a lungo termine, per carità. Io a un anno dalla vaccinazione non ho visto trasformare nessuno in scimmie o altro. Il vaccino a mRna non fa niente di grave al corpo umano. Quando il virus entra e tende a infettare il sistema anticorpale, questo lo riconosce e lo combatte, concludendo l’iter dell’infezione».
«I risultati sulla terza dose sono molto promettenti – ha concluso Massimo Ciccozzi -. Sembra che addirittura la risposta degli anticorpi sia altissima. La terza dose potrebbe proteggere per un anno secondo gli israeliani. Questo perché la seconda dose ha stimolato talmente tanto che quando arriva la terza poi lo stimolo è immediato e altissimo. Stiamo pensando a darla in maniera preventiva alle persone più fragili e alle persone più a rischio. Dopo aver analizzato i dati vedremo se si potrà dare a tutti quanti. Questi vaccini ci proteggono comunque la pensi chi non vuole immunizzarsi, rischiando di andare in ospedale».