Lorie Smith, una web designer cristiana, si è rifiutata di avere tra i propri clienti dei membri della comunità LGBT+. La donna, che lavora per l’azienda 303 Creative, avrebbe dovuto creare dei siti di matrimoni per coppie gay, ma li ritiene “antitetici” e “lontani dai suoi valori” a tal punto da non potere realizzare l’attività commissionata. È per questo che ha dato inizio ad una battaglia legale negli Stati Uniti.
La donna sostiene che il suo diritto di libertà di pensiero e parola sia stato negato. “Il Colorado sta censurando il mio discorso e mi sta imponendo una determinata ideologia. Mi costringe a comunicare, celebrare e creare messaggi che vanno contro le mie convinzioni profondamente radicate”, ha affermato come riportato da Usa Today. David Cole, direttore legale nazionale dell’ACLU, si oppone alla causa e sostiene che la legge statale contro la discriminazione richiede semplicemente che le aziende offrano i loro servizi a tutti, senza discriminazioni.
“Matrimoni gay antitetici”, designer cristiana genera una battaglia legale
La designer cristiana Lorie Smith non intende dunque realizzare siti web per matrimoni di coppie gay in quanto li ritiene “antitetici”, ma cosa dirà il sistema giudiziario a tal proposito? David Cole in tal senso sostiene che la donna potrebbe anche inserire una dichiarazione all’interno del prodotto in cui sostiene di non essere d’accordo con l’unione tra persone dello stesso sesso, ma che non può rifiutarsi di vendere loro un servizio semplicemente per l’orientamento sessuale.
“Non penso di avere davvero un’altra scelta che difendere non solo i miei diritti ma anche i diritti degli altri. Se 303 Creative dovesse vincere la causa, si aprirebbe un vaso di Pandora”, ha sottolineato il direttore legale nazionale dell’ACLU. “A quel punto le aziende potrebbero affiggere cartelli in cui scrivono che non servono i neri o gli ebrei”.