A due passi dall'inizio della Maturità 2025 arriva l'allarme della Gilda degli Insegnanti: i compensi per commissari e presidenti sono fermi al 2007
A due passi dall’annuncio dei commissari esterni che accompagneranno i neo 18enni attraverso il “rito di passaggio” della Maturità 2025, la Gilda degli Insegnanti e – in particolare – il suo Coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana con una nota emessa in queste ore ha lanciato l’allarme sui compensi percepiti di commissari, presidenti e (forse soprattutto) segretari verbalizzanti, ritenendoli eccessivamente bassi rispetto all’attuale costo della vita e all’effettivo incarico che i docenti sono chiamati a svolgere per la Maturità.
Facendo prima di tutto un passo indietro – poi arriveremo ovviamente a Castellana e alla Gilda degli Insegnanti – è importante ricordare che tutti i docenti che si mettono a disposizione per la Maturità percepiscono un compenso aggiuntivo (oltre ovviamente al consueto stipendio): l’effettivo importo dipende dalla carica ricoperta ed è definito da una tabella ministeriale che risale al 2007 che prevede 399 euro per i commissari interni, 911 per gli esterni, 1.249 per i presidenti di commissione e – addirittura – nessun compenso per i segretari verbalizzanti.
L’allarme della Gilda degli Insegnanti sull Maturità: “I compensi fermi al 2007 scoraggiano i docenti”
Comprese le cifre sarà più semplice capire perché in vista dell’imminente Maturità è arrivato l’allarme da parte della Gilda degli Insegnanti con il Coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana che in una nota ha sottolineato quanto ormai i docenti siano “una categoria maltrattata” con un lavoro costantemente “sottovalutato” e sminuito da ogni parte della società: la dimostrazione perfetta secondo Castellana è data proprio dai compensi per l’esame di quinta superiore “stabiliti nel 2007” e mai aggiornati.
Non a caso, ricorda ancora Castellana, “molti insegnanti cercano di evitare l’incarico” dato che in alcuni casi sarebbero costretti a “percorrere molti chilometri” per raggiungere l’istituto di destinazione, con una spesa che a suo avviso “non vale l’impresa“: dal conto suo il Coordinatore della Gilda degli Insegnanti ritiene che sia arrivato il momento di mettere mano alle “tabelle (..) ferme da moltissimi anni“, adeguandole “al costo della vita” con importi che secondo lui andrebbero “quantomeno raddoppiati“.
