Dall’ospedale San Raffaele di Milano giunge una lieta novella nella battaglia che la scienza medica sta conducendo contro il Coronavirus: secondo lo studio clinico pubblicato sulla rivista “Lancet Rheumatology” in data odierna, mercoledì 17 giugno 2020, il reumatologo Giacomo De Luca e il docente e primario di Immunologia Lorenzo Dagna hanno individuato un anticorpo monoclonale efficace nel trattamento di pazienti affetti da Covid-19 che presentano polmonite e iper-infiammazione sistemica, denominato Mavrilimumab. I due esperti hanno effettuato i loro test su un nucleo composto da 39 pazienti, 13 dei quali non sottoposti a ventilazione meccanica e trattati con Mavrilimumab, mentre gli altri 26 hanno ricevuto unicamente la terapia standard. Dall’analisi dei risultati si evince che, dopo 28 giorni, nel gruppo di 13 persone si è avuto un miglioramento clinico pari al 100% dei casi, mentre fra i 26 membri del gruppo di controllo si è registrato un tasso di mortalità pari al 27%.
MAVRILIMUMAB E GLI ALTRI ANTICORPI MONOCLONALI: IL PARERE DELL’ESPERTO
Sull’efficacia degli anticorpi monoclonali (categoria a cui appartiene anche il Mavrilimumab) nelle guarigioni dei pazienti affetti da Coronavirus si era esposto in tempi non sospetti e ai microfoni di Rai News 24 il professor Rino Rappuoli, autore del vaccino contro la pertosse, sviluppato inserendovi all’interno appena 3 proteine del batterio, e padre dei vaccini contro il meningococco B e C. “Sostanzialmente – ha dichiarato –, noi usiamo le cellule dei pazienti guariti e andiamo a cercare gli anticorpi potenti che hanno permesso a queste persone di guarire. Li isoliamo e li produciamo in grande quantità per poterli somministrare ai pazienti malati”. Ciò che di positivo c’è in tutto questo è che gli anticorpi costituiscono un farmaco essenzialmente naturale, poiché prodotto dall’uomo stesso, e capace di bloccare l’infezione virale. “Essi possono essere dati alle persone positive al test, così da fermare la malattia e l’infezione, oppure a chi combatte il virus quotidianamente in prima linea”.