Daniele Mencarelli, scrittore che ha vinto il Premio Strega Giovani 2020 con Tutto chiede salvezza e poeta con Degli amanti non degli eroi, ha parlato di come la morte influenza i suoi versi. Nel suo ultimo libro, infatti, ha ringraziato i poeti suicidi. “La poesia fa domande che l’uomo non si pone, spesso estenuanti, senza risposta, chiede tutto. Il bello è che nei momenti in cui riesce, in cui trovi la parola che cercavi, ti sa risarcire in modo altrettanto straordinario. Ho voluto ricordare poeti e poetesse che con la letteratura non hanno giocato, ma hanno vissuto, sofferto, scritto e dato fine volontariamente alla loro vita”, ha spiegato.
Le conseguenze di questo aspetto non sono sempre negative, ma altalenanti. “Il pensiero della morte porta a vivere. Il Novecento e la modernità hanno permesso a molti individui, che non avrebbero potuto, di accedere alle lettere attraverso la vitalità che, come diceva Pasolini, sa essere disperata in certi momenti, in altri insperata, in altri viva e felice, ma che ogni tanto tocca il buio. Io quei momenti di buio li ho avuti e li ho ancora”.
Mencarelli: “Pensiero di morte porta a vivere, corredo funebre ora di moda”. Il parere del poeta-scrittore
Il poemetto in versi che Daniele Mencarelli ha ammesso di preferire è Storia d’amore, che incarna perfettamente questi concetti: “Contiene in nuce molto dei miei romanzi. Sa che sta tornando di moda il corredo funebre? Nei feretri dei nostri cari mettiamo oggetti che li accompagnino. Io sceglierei Storia d’amore”. E spiega anche perché: “Mette assieme le due donne e spiega anche quale amore, per me, prevale su gli altro, che ho amato e amo di più: mia madre e mia figlia”.
Entrambi sono fortissimi, ma su uno dei due ha un pensiero speciale. “Spesso ci chiediamo se esista o meno Dio, se l’amore sia un varco verso l’altrove. Però l’amore che ci lega soprattutto a nostra madre, è vertiginoso nella sua normalità: nessuno nasce increato. Non c’è niente di più significativo”, ha concluso.