Michela Quattrociocche, ospite oggi a La Volta Buona di Caterina Balivo, si è raccontata tra carriera e vita privata.
E’ tornata al cinema con un nuovo ruolo, pronta a riprendere le redini della sua carriera forte della stima che non si è mai sbiadita nei suoi confronti da parte del pubblico che, per la prima volta, l’ha conosciuta in ‘Scusa ma ti chiamo amore’ nel 2018. Stiamo parlando di Michela Quattrociocche, co-protagonista in ‘La sfida’ con Gilles Rocca, oggi ospite a La Volta Buona di Caterina Balivo per raccontarsi tra carriera e vita privata. L’attrice parte proprio dagli albori, di come la sua passione sia nata grazie ad Audrey Hepburn e del film iconico ‘Colazione da Tiffany’. Dopo aver visto la pellicola con il nonno, il suo unico sogno divenne quello di diventare una grande attrice: “Quando lo dissi a mamma si mise a ridere, fu lei però a dirmi che ero stata scelta per il film di Moccia, ‘Scusa ma ti chiamo amore’. Me lo nascose per un mese, mi disse: ‘Non volevo che ti potessi distrarre dallo studio’, ero infatti alle prese con l’esame di maturità…”.
Michela Quattrociocche a La Volta Buona: “Sono orgogliosa delle mie figlie”
C’è anche la vita privata da raccontare e in particolare il rapporto con le figlie Aurora e Diamante. “Sono due ragazze spensierate, vivono la loro età come è giusto che la vivano; sono molto diligenti e io sono una mamma a volte permissiva e altre severa”. Michela Quattrociocche ha poi aggiunto: “L’unica cosa che mi interessa è che siano serene il più possibile. Sono orgogliosa di loro…”.
Spazio anche all’amore; sempre a La Volta Buona, Michela Quattrociocche ha raccontato di com’è nata la sua liaison con l’attuale fidanzato Giovanni Naldi: “E’ napoletano; ci siamo conosciuti in palestra, addirittura all’inizio eravamo amici e lo volevo presentare ad una mia amica single”. Dall’amicizia all’amore il passo è spesso breve e ben presto l’attrice ha scoperto la realtà di un sentimento che ora è parte della sua quotidianità: “…Poi ho capito che a lui non interessava, mi disse: ‘Preferisco le more’, lì ho capito, da come mi guardava, che forse avevo un po’ sbagliato”.