Il consigliere per la sicurezza nazionale USA Mike Waltz ha invitato l'Ucraina ad abbassare i toni dello scontro e rivalutare l'accordo sulle terre rare
Mike Waltz rincara la dose contro Zelensky: “Abbassi i toni e valuti attentamente le sue prossime mosse”
Non si arresta (ma forse continuerà a crescere ancora di intensità nelle prossime ore) lo scontro verbale tra USA e Ucraina che recentemente – dopo gli attacchi incrociati tra Trump e Zelensky, sui quali torneremo più avanti in questo stesso articolo – ha visto aggiungersi alla faida anche Mike Waltz, attuale consigliere per la sicurezza nazionale statunitense del tycoon: interpellato per una breve intervista dall’emittente Fox News – infatti – il consigliere ci ha tenuto a ricordare l’enorme mole di aiuto offerto dagli Stati Uniti all’Ucraina nel corso dei tre lunghissimi anni di conflitto contro la Russia, invitando Zelensky a rivedere la sua posizione e a moderare i toni della discussione pubblica.
All’emittente statunitense, infatti, Mike Waltz – interpellato sullo scontro tra Trump e Zelensky – ha caldamente invitato Kiev ad “abbassare i toni” critici usati contro il presidente USA, valutando “attentamente la situazione” e – forse soprattutto – firmando “l’accordo sulle terre rare” offerto qualche giorno fa dal tycoon: il riferimento è ad un’intesa proposta da Trump che concederebbe agli Stati Uniti il controllo del 50% delle terre rare che si trovato sotto il suolo ucraino, prontamente negato da Zelensky che avrebbe criticato la completa assenza di garanzie per la sicurezza di Kiev all’interno dell’accordo.
Lo scontro USA-Ucraina: cosa sta succedendo tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky
Insomma, USA e Ucraina sembrano essere sempre più distanti dal punto di vista politico e questo potrebbe presto portare ad un esito del tutto inaspettato della guerra contro la Russia, sproporzionatamente a favore delle mire espansionistiche di Putin; mentre per ora alle parole di Waltz non sono ancora arrivati commenti ufficiali da parte di Zelensky, attualmente impegnato in un incontro (programmato da parecchio tempo) con l’inviato speciale statunitense Keith Kellogg.
Facendo un passo indietro, è bene ricordare che l’origine dello scontro tra USA e Ucraina sarebbe ascrivibile ad un repentino cambio di posizioni da parte di Donald Trump che qualche giorno fa era arrivato a definire l’omologo ucraino un vero e proprio “dittatore” per via del continuo rimando delle elezioni a causa – quasi naturalmente – della guerra; e mentre Zelensky aveva definito il tycoon soggiogato dalla “bolla di disinformazione russa“, allo scontro si erano uniti anche il vicepresidente USA JD Vance – che aveva invitato l’ex comico a “piantarla” senza troppi giri di parole – ed Elon Musk che lo aveva invitato a sua volta a smetterla di “cancellare le elezioni”.