Milan Lazio 1-2: la terza sconfitta consecutiva in Serie A trascina il Diavolo nel baratro, occorre ripulire società e squadra per ripartire da zero

Il Milan perde in casa a tempo scaduto con la Lazio e scivola nel baratro, al nono posto in classifica, dando addio ai sogni di quarto posto utile per fare la prossima Champions League. A questo punto bisogna tirare una riga e ripulire società e squadra da ciò che ha impedito di esprimersi secondo le proprie possibilità. Ci sarà un corposo mercato in uscita e un cambio a livello dirigenziale, e si ripartirà da zero.



Il Milan ha giocato con Maignan in porta, colpevole di aver provocato il calcio di rigore a tempo scaduto che ha dato la vittoria alla Lazio; Jimenez a destra, con Gabbia piacevole ritorno sul centro-destra della difesa, Pavlovic questa volta negativo sul centro-sinistra e Theo Hernandez abulico sulla corsia di sinistra; Musah e Fofana a centrocampo a fare legna, con Pulisic a destra e Leao sulla sinistra, e Santiago Gimenez centravanti davanti a Reijnders regista.



L’ennesima sconfitta sancisce il fallimento di una stagione che ha visto alti e bassi fino al crollo degli ultimi due mesi. Non si è salvato nessuno, da Fonseca a Conceição, alla squadra tutta e ai tre dirigenti apicali. A questo punto bisognerà rifare tutto da capo: sono tutti sotto esame, nessuno escluso, dai big della squadra all’allenatore, fino ai dirigenti Ibrahimovic, Furlani e Moncada.

Bisognerebbe partire dal capo dell’area tecnica, un direttore sportivo di esperienza che scelga un allenatore in grado di sopportare le pressioni di una piazza come Milano, tipo Sarri o Allegri. Il direttore sportivo potrebbe essere, stando ai si dice, Paratici o Tare, profili di alto livello e di provata esperienza anche internazionale.



La campagna acquisti dovrà essere mirata a fare partire chi non dovesse essere più in grado di essere da Milan, senza guardare in faccia nessuno, a partire dai cosiddetti big, nessuno escluso.