“La deriva dirigistica nella storia urbanistica italiana è sempre dietro l’angolo ed i suoi guasti (intere aree urbane fatiscenti e degradate anche socialmente) sono davanti agli occhi di tutti. Una amministrazione autorevole e saggia non ha bisogno di una ipertrofia normativa, ma mette il ‘bene comune’ di fronte alle forze vive imprenditoriali e sociali non come un vincolo ma come una grande opportunità”. E’ il commento dell’ingegner Claudio Artusi, amministratore delegato di CityLife, sul dibattito in corso sulle modifiche al Pgt approvate dalla giunta Pisapia e in corso di discussione nella commissione Urbanistica del Comune. Il Pgt è infatti uno strumento fondamentale per decidere il futuro della città, e nella sua elaborazione sono emersi due approcci culturali differenti: da un lato quello dell’ex assessore all’Urbanistica, Carlo Masseroli, dall’altro quello del sindaco Giuliano Pisapia. Ilsussidiario.net ha chiesto all’ingegner Artusi un commento su questi due approcci.
Le modifiche al Pgt apportate dalla giunta Pisapia avranno conseguenze, dirette o indirette, per il progetto di CityLife?
Le modifiche al PGT non avranno alcuna conseguenza su CityLife, in quanto il progetto è già oggetto di convenzione in rapporto al PII adottato nel 2005 e alle sue varianti approvate nel 2008 e nel 2010.
La riduzione della potenzialità edificatoria di circa il 60% risponde a un ripensamento dell’espansione urbana in termini più realistici, o rischia di frustrare la vocazione di Milano come metropoli internazionale?
La possibilità di Milano di avere un ruolo di metropoli internazionale dipende da un insieme di fattori che solo parzialmente si specchiano nella quantità di edifici che si andranno a realizzare, quanto piuttosto nella capacità di operatori privati e dell’amministrazione pubblica di individuare percorsi certi nei modi e nei tempi per produrre uno sviluppo equilibrato. La riduzione dalla densificazione urbana va nella direzione opposta rispetto alle alte torri di CityLife.
Ritiene che le modifiche al Pgt della giunta Pisapia rappresentino un passo indietro rispetto a un’idea moderna di città?
Lo sviluppo in altezza resta un’opzione fondamentale per una città che intenda perseguire il suo sviluppo preservando il suolo anche e soprattutto in una prospettiva pubblica. Non credo che il Pgt neghi questa possibilità.
Quali saranno le ricadute sul mercato immobiliare delle modifiche al Pgt introdotte dalla giunta Pisapia?
L’andamento del mercato immobiliare post crisi dipenderà soprattutto dal grado di attrattività della città e delle sue condizioni di lavoro e di vita. Non è tema che dipenda in prima istanza dal Pgt, quanto dalla dinamicità del sistema economico italiano, lombardo e cittadino.
Le modifiche di Pisapia vanno nella direzione di un migliore controllo da parte del Comune nei confronti dello sviluppo urbanistico, o rappresentano una svolta negativa di carattere dirigistico?
La deriva dirigistica nella storia urbanistica italiana è sempre dietro l’angolo ed i suoi guasti (intere aree urbane fatiscenti e degradate anche socialmente) sono davanti agli occhi di tutti. Una amministrazione autorevole e saggia non ha bisogno di una ipertrofia normativa, ma mette il “bene comune” di fronte alle forze vive imprenditoriali e sociali non come un vincolo ma come una grande opportunità. Devo dire che lo spirito del PGT adottato dalla precedente amministrazione interpretava bene questo concetto, e quindi mi auguro che questo spirito sia fatto proprio anche dalla nuova amministrazione.
La riduzione dell’indice unico di perequazione migliorerà o peggiorerà i servizi offerti dai privati alla città di Milano?
Non credo che esistano numeri o indici magici che facciano da spartiacque fra sviluppo virtuoso e speculazione edilizia. Vale quanto ho detto prima con una sottolineatura: la sostenibilità economica del disegno della città che si vuole realizzare. In tal senso credo che il pubblico debba impegnarsi di più per confrontarsi senza complessi e senza ideologie alla pari con gli investitori privati.
L’incremento degli spazi verdi voluto dalla giunta Pisapia avverrà secondo criteri razionali e realistici?
Anche il verde non è un criterio assoluto nello sviluppo della città, ma deve rispondere a una dinamica nella quale benessere, efficacia e sicurezza siano rappresentati in un mix equilibrato e rispettoso delle necessità e delle aspirazioni delle diverse popolazioni presenti nella città e utilizzatrici della stessa. Mi pare che questi temi siano ben presenti all’attenzione di questa amministrazione e dunque mi aspetto che trovino puntuale applicazione anche nella considerazione degli spazi verdi. Chiaramente l’attenzione al verde si esprime anche nella manutenzione, nella gestione, e nella garanzia di fruibilità degli spazi, dunque c’è molto da fare.
(Pietro Vernizzi)