LEONARDO CAFFO CONDANNATO: LA RICOSTRUZIONE DELL’ACCUSA
Violenze e vessazioni contro la mamma di sua figlia: è questo il motivo per il quale Leonardo Caffo è stato condannato a 4 anni di carcere. Ma il filosofo e scrittore di 36 anni non va in carcere, anzi porta avanti la sua battaglia legale in appello, infatti ha annunciato l’intenzione di procedere col ricorso. I reati per i quali è stato giudicato colpevole in primo grado sono lesioni gravi e maltrattamenti in famiglia ai danni dell’ex compagna di 31 anni. Il Corriere ha ricostruito la vicenda, che ha iniziato nel 2019 ed è andata avanti fino al 2022, evidenziando attraverso il capo di imputazione una storia di violenze anche psicologiche.
Si parla anche di “offese raccapriccianti ed umilianti“: per anni Caffo avrebbe costretto l’allora compagna a “vivere in uno stato continuo di prostrazione“, causandole una sofferenza non solo fisica, ma anche psichica, costante, per la quale ha perso la dignità personale e la sua capacità di determinazione. In una delle innumerevoli liti che hanno caratterizzato la loro relazione, il 36enne sarebbe arrivato a urlare frasi del tipo: “Sei una nullità, sei solo buona a fare figli, sei una mer*a, una fallita“. Inoltre, nonostante fosse incinta, l’avrebbe spinta facendola cadere.
GLI INSULTI E LE VIOLENZE ALL’EX COMPAGNA
Leonardo Caffo avrebbe anche controllato in maniera ossessiva la compagna, le avrebbe inviato molteplici messaggi sul cellulare, perché doveva sapere cosa facesse e con chi fosse. Inoltre, avrebbe fatto di tutto anche per allontanarla dalla famiglia e dagli amici, arrivando a minacciarla di farla passare per pazza se avesse rivelato cosa succedeva in casa e di toglierle la figlia.
“Chi ti credi di essere, solo una vacca da latte per tua figlia“, le avrebbe detto in un’altra lite, quella culminata con una frattura scomposta a un dito che ha portato alla condanna delle lesioni gravi. Le avrebbe anche impedito di rivolgersi al pronto soccorso. Dopo essere stata colpita in diverse occasioni con schiaffi e pugni, tra porte e mobili rotti, la compagna decise di lasciarlo e di procedere legalmente, ottenendo il divieto di avvicinamento per Leonardo Caffo e il processo con rito immediato.