Giovanni Rezza nella conferenza stampa sul monitoraggio ha parlato dell’immunità di gregge, spiegando che il tiro è stato aggiustato perché sono emerse nuove varianti e la protezione dei vaccini tende a calare dal sesto mese in poi. In merito a Sputnik, il direttore della Prevenzione ha parlato di misure “cautelative” da parte di Aifa e del Ministero della Salute. “La decisione di completare il ciclo vaccinale con un vaccino a mRna non è stata presa a cuor leggero, non conoscendo di fatto la reale efficacia protettiva di questi vaccini, non avendo i dossier a disposizione. Quindi, siamo stati cauti. Per il booster ci regoleremo come per gli altri vaccinati. Sono persone che comunque andranno rivaccinate e questo vale anche per i guariti”.
In merito alla Delta plus, non ci sono indicazioni sulla contagiosità rispetto alla Delta: “Gli inglesi dicono che sia del 10% più trasmissibile, ma non è molto”. Rezza non crede invece che si stiano valutando restrizioni per gli ingressi dagli altri paesi. “Noi abbiamo già una circolazione abbastanza importante, anche se sensibilmente inferiore dei paesi vicini. Non credo che il flusso dei viaggiatori sia tale da determinare un incremento della circolazione”, ha spiegato il responsabile della Prevenzione del Ministero della Salute. Non ci sono neppure segnali per pensare a misure per la stagione sciistica. “Il green pass è uno strumento importante, ma ci vuole sempre buonsenso”. (Agg. di Silvana Palazzo)
REZZA “IMPATTO ONDATA DIPENDE ANCHE DA MISURE”
Nella conferenza stampa sul monitoraggio Iss-Ministero della Salute è intervenuto Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione. “C’è un aumento chiaro dell’incidenza di nuovi casi, anche se in termini di occupazione di posti ospedalieri siamo ancora fortunatamente al di sotto della soglia critica”, ha osservato. Inoltre, ha definito “piuttosto elevato” l’indice Rt. “Questo è un segnale chiaro: c’è una trasmissione alta dell’infezione”. Ma questo non vuol dire che i vaccini non funzionino: “Riducono il rischio di trasmettere e contrarre l’infezione, ma non lo azzerano. Quindi, il virus circola soprattutto tra i non vaccinati e in una certa misura tra i vaccinati. La protezione è molto elevata nei confronti della malattia e della morte”.
Non si sbilancia però sullo scenario: “La situazione che abbiamo davanti è nuova. Ne abbiamo discusso anche con i matematici. In questo momento è difficile fare previsioni”. D’altra parte, Rezza non esclude nuove misure: “La curva sta salendo ma più lentamente grazie alle misure adottate. Non possiamo escludere che ci sarà un ulteriore aumento di casi, ma confidiamo che questo possa non essere accompagnato da un aumento di ricoveri. È impossibile fare previsioni sul picco, perché dipende anche dalle misure che si prenderanno”. Se dovesse aumentare l’incidenza, alcune regioni potrebbero passare in zona gialla. “In questo momento non posso confermare ipotesi su variazioni delle soglie ospedaliere”.
Non è mancata una domanda sul caso AstraZeneca. “Le circolari sono state emanate in accordo con Aifa e Cts, non c’è una circolare sugli Open Day. Ema aveva autorizzato, e lo fa tuttora, AstraZeneca al di sopra dei 18 anni, dando una indicazione sul rapporto rischi-benefici che è positivo per i giovani solo quando l’incidenza è alta. Per questo noi non abbiamo emanato disposizioni particolari. Aifa ha sempre emanato anche note informative, c’è anche un gruppo di lavoro a supporto del Cts”. Rezza ha smentito che il Ministero si sia lavato le mani: “Non abbiamo obiettato rispetto alle decisioni locali in virtù delle disposizioni Ema. Inoltre, bisogna considerare che le conoscenze scientifiche evolvono. Se abbiamo informato i medici su possibili cure per eventi avversi? Il Ministero non insegna ai medici come operare”. Infine, ha citato uno studio pubblicato su Nature: “Ancora oggi ci dicono che ci sono molte cose che non sappiamo”. (Agg. di Silvana Palazzo)
BRUSAFERRO “CONTAGI CRESCONO RAPIDAMENTE”
La curva è in crescita, ma questa è contenuta rispetto alle altre nazioni europee. Lo ha fatto notare Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in un video sul monitoraggio settimanale. “L’Europa è divisa in due, ma ci sono parti del nostro paese che cominciano a comparire in rosso, quindi la circolazione sta aumentando anche in Italia”. Questo si traduce anche nell’aumento del numero dei Comuni con almeno un caso nelle ultime due settimane. “La crescita si concentra nelle fasce di età intermedie, quelle con una quota di vaccinazione minore, e nelle più giovani, per cui il vaccino non è disponibile”, ha aggiunto Brusaferro. L’età mediana alla diagnosi è 43 anni, 69 per il primo ricovero, 69 per l’ingresso in terapia intensiva, 84 anni al decesso. Per quanto riguarda l’analisi dei casi pediatrici, Brusaferro osserva che “anche in questa fascia d’età c’è una circolazione aumentata del virus, in particolare sotto i 12 anni”. Questo si traduce anche nella variazione dell’incidenza. “Sebbene molto limitato, c’è un lieve movimento nell’impatto dei ricoveri” nella fascia 0-19 anni. (Agg. di Silvana Palazzo)
INDICE RT 1.21, NUOVO MONITORAGGIO ISS
Il contagio da Covid-19 è tornato a crescere in Italia, come certifica anche l’ultimo monitoraggio elaborato dall’Iss e presentato stamane in Cabina di regia anti-Covid: se l’indice Rt Italia continua a salire – arrivato a 1.21, era 1.15 solo una settimana fa – è soprattutto l’incidenza dei casi Covid ad aumentare secondo il report dell’Istituto Superiore di Sanità. Il dato è ora a 78 per 100mila abitanti, contro i 53 del precedente monitoraggio.
Resta stabile sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,14 (1,1-1,19) al 2/11/2021 vs Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021): anche per questa settimana, comunica l’isa, si ritiene che le stime dell’Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi (dovuti all’obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori). Sul fronte ospedaliero, sale il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva al 4,4% (contro il 4% di una settimana fa) mentre sui ricoveri i dati si alzano da 5,3% all’attuale 6,1%: si resta comunque sotto la soglia di allerta fissata rispettivamente al 10% e al 15%.
MONITORAGGIO ISS, LA SITUAZIONE NELLE REGIONI
Secondo il monitoraggio offerto dall’Iss – come sempre nel pomeriggio è attesa la conferenza stampa con la spiegazione nel dettaglio della bozza di report settimanale dell’Istituto – al momento sono 20 su 21 le Regioni che risultano classificate con rischio moderato, l’unica a rischio basso è la Calabria. Non vi dovrebbero essere cambi di colore tra le Regioni neanche per la prossima settimana, ma l’Italia zona bianca potrebbe non rimanere tale fino a fine novembre dato che soprattutto Friuli Venezia Giulia e Alto Adige presentano dati al limite con le soglie fissate per il passaggio in zona gialla. In Friuli l’incidenza è a 148 (la soglia è 50), le terapie intensive all’11% (soglia 10%) e i ricoveri al 10% (soglia 15): ricordiamo che per la zona gialla serve che tutti e tre i parametri siano contemporaneamente oltre le soglie fissate dal Decreto Covid. Nella provincia di Bolzano le stime sono simili: 201 incidenza, terapie intensive 5% e ricoveri al 14%.