Nelle scorse ore l’agenzia di rating del credito, Moody’s, è uscita allo scoperto dichiarando di aver declassato le prospettive delle banche di alcuni Paesi dell’Europa, a seguito della debolezza della loro economia che sta erodendo i profitti. Nel dettaglio, come riferisce l’agenzia di stampa internazionale Reuters, è stato modificato l’outlook da stabile a negativo per i settori bancari di Germania, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Svezia ma non dell’Italia. Moody’s ha motivato la sua scelta spiegando che l’aumento delle perdite per i prestiti non rimborsati e i maggiori costi di finanziamento, stanno intaccando i profitti degli istituti di credito.
Effie Tsotsani, analista dell’agenzia di rating, ha detto a riguardo: “Un ambiente operativo in deterioramento, con una bassa crescita economica e alti costi di finanziamento, colpirà la crescita del credito e la performance dei prestiti nei maggiori Paesi europei, in particolare nel settore delle imprese”. Per quanto riguarda le banche italiane, invece, l’outlook è addirittura migliorato, passando da negativo a stabile. E anche il settore creditizio spagnolo non è stato “negativizzato”.
MOODYS’ DECLASSA LE BANCHE DI GERMANIA, UK E FRANCIA: NON SI TRATTA DI UNA GRANDE SORPRESA
In ogni caso, secondo quanto specificano gli analisti, non si tratta di una grande sorpresa, visto che sono stati penalizzati quei Paesi europei che hanno un mercato immobiliare maggiormente sopravvalutato, e che hanno quindi maggiori possibilità di mettere in difficoltà le banche che concedono mutui per l’acquisto di immobili.
Secondo quanto segnalato da scenarieconomici.it, Moody’s, con l’azione di declassamento, ha messo le mani avanti tutelandosi in vista di future crisi del settore creditizio dell’Unione Europeo, di modo che, a differenza di quanto accaduto negli Stati Uniti nel lontano 2008, nessuno potrà dire “Non ve lo avevamo detto”. Viene inoltre specificato, sempre dallo stesso portale che: “Single Resolution Fund è entrato in dunzione proprio con il 2024, giusto in tempo, magari, per salvare qualche banca franco tedesca. E ringraziamo di non aver approvato il MES”.