Effetti positivi sullo spread dopo la promozione del rating italiano da parte di Moody's, buone le previsioni per il futuro grazie a nuovi upgrade
Dopo l’aumento del rating arrivato dall’agenzia Moody’s, che ha promosso l’Italia portando la valutazione a stabile Baa2 con outlook positivo dopo 23 anni, arrivano anche i primi effetti sul costo del debito. Scende lo spread Btp-Bund a 74,99 punti base facendo emergere una nuova credibilità finanziaria che econdo le previsioni potrebbe nuovamente migliorare entro la fine del 2025 per poi ottimizzarsi nel 2026. Un andamento che se confermato porterebbe ad un risparmio medio di 300 milioni l’anno sull’emissione di Buoni del Tesoro, con altri upgrade attesi a 12 – 18 mesi.
Il quotidiano Milano Finanza nell’analisi degli sviluppi futuri della situazione, tenendo conto del raggiungimento degli obiettivi di bilancio da parte del governo, e del deficit al 3% del Pil in linea con le soglie stabilite dall’Ue per il 2026, ha anticipato ulteriori risultati, che premieranno l’Italia anche grazie alla stabilità politica dimostrata rispetto ad altri paesi Ue come Francia e Germania con un cumularsi di fattori positivi che avranno grande impatto sui costi di finanziamento.
Italia, in arrivo altre promozioni di rating, lo spread continuerà a scendere nel 2026
Le previsioni per l’Italia, dopo l’ultimo upgrade di Moody’s, e i precedenti aumenti delle altre importanti agenzie di rating internazionali, sono molto positive. Secondo lo strategist del debito sovrano europeo Filippo Mormando, i 9 punti base di restringimento dello spread porteranno ad un risparmio di 300 milioni l’anno. L’analista ha infatti commentato a Milano Finanza che: “Il Tesoro italiano è stato l’unico in Europa a poter emettere debito a vita media nel 2025 riducendo i costi anche grazie alla somma di promozioni e la dinamica domanda-offerta“.
Tuttavia gli effetti veri si vedranno nel prossimo futuro, quando i “costi per interessi” in bilancio potranno avere un impatto concreto. Resta comunque l’aspettativa di nuovi upgrade, che potrebbero portare lo spread nel 2026 a 65 punti, i primi test concreti sono attesi con i risultati dei Bot semestrali che verranno messi all’asta a partire dal 26 novembre, mentre il 27 saranno collocati i primi Btp a 5 e 10 anni.