Suicidio Andrea Prospero, Emiliano Volpe accusato di istigazione chiede il patteggiamento, il ragazzo potrebbe evitare il processo
Emiliano Volpe, il ragazzo accusato di istigazione per la morte di Andrea Prospero, 19enne che lo scorso agosto si era ucciso ingerendo un mix di farmaci dopo aver partecipato ad una chat di gruppo che lo avrebbe spinto a compiere il gesto, ha chiesto il patteggiamento ed ottenuto così il rinvio dell’inizio del processo. Del caso si occuperà anche la trasmissione Chi l’ha visto?, che proverà a definire i vari scenari giudiziari che potrebbero ora aprirsi per il 18enne imputato, nel caso il Gip accolga l’istanza presentata dai legali.
La proposta infatti, dopo che lo studente ha ammesso la propria responsabilità, è stata quella di ridurre la pena a due anni e mezzo di lavori socialmente utili, per questo motivo il procedimento che doveva iniziare l’8 ottobre è stato sospeso in attesa della decisione del giudice che potrebbe accettare l’accordo previsto tra Volpe e la Procura il prossimo 23 ottobre. Una possibilità che è già stata commentata dagli avvocati di Prospero come una condanna poco congrua rispetto al dolore delle persone offese.

Suicidio Andrea Prospero, chiesto patteggiamento per Volpe, il 18enne accusato di istigazione potrebbe non andare a processo
In seguito al suicidio di Andrea Prospero, lo studente di Lanciano trovato morto a Perugia a causa di un mix di medicinali oppiacei e psicofarmaci, è stata aperta una inchiesta per individuare i colpevoli di istigazione. Gli investigatori hanno infatti fin da subito ricostruito il caso partendo dalle chat alle quali il 18enne aveva partecipato chiedendo consigli su come uccidersi in modo indolore. I membri del gruppo che lo avevano spinto ad acquistare le sostanze, probabilmente trovate su canali illegali, sono stati indagati.
Tra questi è stato individuato proprio Emiliano Volpe, il 19enne che aveva consigliato alla vittima come suicidarsi e che è stato poi ritenuto responsabile della tragedia ed è attualmente ai domiciliari. Il ragazzo doveva essere processato l’8 ottobre, ma resta ora in attesa dell’accettazione del patteggiamento. La pena quindi dipenderà dal giudice che potrebbe anche risparmiargli il procedimento e una condanna più dura, prevedendo soltanto i lavori socialmente utili. Il padre di Prospero ha espresso il suo disappunto, in caso venisse accolta la richiesta, perchè non costituirebbe una giusta punizione nè farebbe giustizia rispetto alla riparazione sociale dovuta nei confronti della famiglia.
