È possibile vivere il lavoro all’altezza dei propri desideri? Da cosa può ripartire la creatività e la positività dell’uomo nell’affrontare la realtà, in un contesto di incertezza generalizzata? Sono queste le domande che attraversano tutto il percorso della mostra Il gusto del quotidiano. Lavoro e compimento di sé da San Benedetto ad oggi, un viaggio immersivo e coinvolgente che rilegge la crisi odierna a partire da un’altra grande crisi, quella conseguente alla caduta dell’impero romano d’Occidente. Senza che nessuno l’avesse pianificato, la rete di monasteri cristiani diffusasi a partire dal IV secolo e per tutto il medioevo, ha costituito la spina dorsale della rinascita spirituale, sociale, urbanistica e culturale dell’Europa, in ginocchio dopo la dissoluzione della struttura imperiale.
L’opera di bonifica sistematica, di innovazione nei processi di produzione agricola e manifatturiera, l’invenzione di tecniche originali in molteplici campi di applicazione, unite all’immenso lavoro compiuto nella salvaguardia e trasmissione del sapere antico, nello studio e nella ricerca, hanno costituito il know how che la straordinaria rete di comunicazione in essere fra le comunità monastiche ha diffuso capillarmente fra tutti i popoli europei. Da cosa è nata questa fecondità creativa? Quali sono i fattori costitutivi di questa nuova personalità individuale e collettiva capace di tanta forza generativa? Nell’attuale contesto di crisi mondiale, fra guerre, pandemie e incertezza sul futuro, perdita di significato del lavoro, cosa può innescare nell’uomo uno sguardo capace di costruire, partendo dalla realtà, esperienze di novità e di bene comune?
Oggi come allora, sono possibili e presenti “luoghi generativi” fra laici che, attraverso un lavoro sistematico di educazione dello sguardo riprendendo gli elementi essenziali della fecondità benedettina, testimoniano la possibilità di gusto e compimento di sé, nella vita e nel lavoro. Testimonianze che sfidano e invitano a desiderare “di più”, a disposizione di tutti coloro che non hanno smesso di cercare.
L’incontro, previsto lunedì 21 agosto alle 18 nell’arena dello “Spazio Internazionale” in PAD C 3 vuole documentare, attraverso le esperienze di alcuni dei protagonisti della mostra, il percorso proposto descrivendo la meta, un lavoro vissuto all’altezza dei desideri del cuore, e la strada, “luoghi generativi” che mettono a tema in maniera sistematica fatti del proprio lavoro.
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