I numeri, gli scenari e le prime conseguenze dell'Opas di Mps su Mediobanca: i titoli volano in Borsa, verso cambio governance a Piazzetta Cuccia
EFFETTO VOLO IN BORSA DEI TITOLI MPS E MEDIOBANCA. SALVINI: “UNA GIORNATA STORICA”
Per il vicepremier Matteo Salvini, l’Opas raggiunta di Mps su Mediobanca rappresenta una giornata «storica per il mondo finanziario» del nostro Paese, e vedendo le prime conseguenze in Borsa dei due titoli non può che essere realmente così. A Piazza Affari la coppia di banche – protagoniste dell’ultimo importante operazione all’interno del “risiko” italiano – vola letteralmente l’indomani della chiusura dell’Opas che ha visto adesioni al 62,3% del capitale sociale di Mediobanca.
Titoli che guadagnano quasi il 4% e che sono in testa al FTSE Mib ormai da ore, con la concreta possibilità che ben presto sarà presente il terzo polo bancario più grande d’Italia: in attesa della riapertura dell’offerta nei prossimi giorni per vedere ulteriormente salire le adesioni e concludere definitivamente l’acquisizione (con anche possibile fusione se superasse l target del 66,7%), il “Sole 24 ore” fa ben presente che il prossimo pagamento del corrispettivo in azioni è previsto il 15 settembre, appena prima della riapertura dei termini Opas tra il 16 e il 22 settembre.
Secondo quanto affermato da Monte dei Paschi di Siena dopo il successo clamoroso dell’operazione, si riesce e dar vita così «ad una nuova forza competitiva tra leader nel settore bancario italiano»: per Mps si punta ad un’offerta diversificata tra servizi e prodotti al servizio delle «famiglie», così come per «territori e imprese». La lunga nota di Rocca Salimbeni si unisce al successo sul “campo” delle adesioni dei vari soci e azionisti di Mediobanca che sono stati pienamente convinti dall’offerta e dalla solidità del “nuovo” Mps di Luigi Lovaglio.
Il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio su X ha parlato appunto di giornata storica per una banca che anni fa stava per scomparire dopo «pessime gestioni» e che ora invece è forza di rilancio e aggregazione per irrobustire il sistema bancario e finanziario italiano. Secondo Salvini, l’orgoglio è anche per questo Governo che ha contribuito al «salvataggio e al rilancio di un patrimonio non solo economico, ma anche storico e culturale». Il presidente Maione e l’ad Lovaglio ricevono il plauso della Lega, così come l’intero board gestionale e i dipendenti che hanno contribuito a rendere un «vero miracolo».
I NUMERI DELL’OPAS E COSA PUÒ AVVENIRE ORA NEL FUTURO DI MPS E MEDIOBANCA
Al di là di essere passate rapidamente dal 46% al 62% di adesioni in un solo giorno, il successo dell’Opas di Mps su Mediobanca si misura anche con la convinta adesione deigrandi soci forti di Piazzetta Cuccia: dai Delvecchio ai Caltagirone, con la quasi certa a questo punto uscita di scena dell’ad Alberto Nagel che già dal prossimo 18 settembre potrebbe presentare le dimissioni assieme all’intero board in vista del riassetto già incardinato per il 28 ottobre nel primo meeting del consiglio di amministrazione di Mediobanca.
Dopo i 750 milioni cash, risultati decisivi per effettuare l’Opas dopo l’iniziale Ops “abortita” a luglio, importanti le cifre in arrivo per Mps su due capisaldi non da poco: come spiega SkyTG24 Economia, il Monte può contare su circa 700 milioni di euro di sinergie e ben 1,2 miliardi di euro per le DTA, ovvero i crediti fiscali differiti che avranno impatto notevole sul bilancio del nuovo polo bancario in costruzione.
In attesa del cambio governance della banca di Piazzetta Cuccia, la fusione sarebbe comunque alquanto vicina: o già a settembre se le adesioni dovessero salire sopra il 66,7%, oppure comunque nel mese di ottobre quando è previsto il nuovo cda e si potrebbe procedere all’istituzionalizzazione della fusione Mps-Mediobanca. Secondo l’analisi di Intermonte sul “Sole”, con il successo visto finora la riapertura dei termini Opas rischia di portare adesioni addirittura attorno al 75% e dunque ben oltre «la soglia di controllo dell’assemblea straordinaria».