La Procura di Roma ha aperto una inchiesta su Andrea Di Mascolo, morto lo scorso 17 luglio al policlinico Umberto I dopo essere stato operato per una cisti benigna in una struttura privata. La famiglia del ventitreenne di Roma, come riportato da Repubblica, si è messa immediatamente a disposizione degli inquirenti per aiutarli a comprendere cosa sia accaduto. È proprio per questo che sono stati consegnati gli esiti di tre Tac, della risonanza magnetica e degli esami istologici preventivi a cui si era sottoposto.
L’intervento doveva essere di routine, privo di rischi. Almeno a detta dei medici della clinica privata Tiberia Hospital a cui la vittima si era affidata. Il corpo era grande quattro centimetri e si trovava appena fuori lo stomaco. La prima consultazione era avvenuta al policlinico Gemelli, dove gli era stato detto che c’erano due opzioni: l’asportazione attraverso un’operazione chirurgica e il monitoraggio annuale. Il giovane aveva scelto la prima. L’intervento si è tuttavia trasformato in un calvario che lo ha condotto alla morte.
Muore per cisti benigna dopo 3 operazioni: la vittima è Andrea Di Mascolo
Spetterà adesso alla Procura di Roma il compito di comprendere cosa sia accaduto nella sala operatoria clinica privata Tiberia Hospital, dove Andrea Di Mascolo si è sottoposto lo scorso 7 luglio all’intervento per l’asportazione di una cisti benigna. Quest’ultimo, che sarebbe dovuto essere di breve durata, si è concluso dopo ben 6 ore. Inizialmente le condizioni di salute del ventitreenne non sembravano destare preoccupazione, tanto che lui stesso aveva rassicurato i suoi familiari e amici al telefono.
Il suo quadro clinico è tuttavia velocemente peggiorato, tanto che è stato necessario il trasferimento al policlinico Umberto I la sera stessa. A quel punto le sue condizioni erano già drammatiche. I medici lo hanno sottoposto ad altre due operazioni, ma non sono state sufficienti a salvargli la vita. È morto dopo dieci giorni nel reparto di rianimazione. Le cause sono ancora da comprendere.