Si è dovuti aspettare che il fenomeno colpisse anche la massima istituzione musicale milanese ed italiana, il Teatro alla Scala, perché anche la politica cominciasse ad interessarsi al fenomeno. Il prossimo primo marzo verrà presentata l’opera Simon Boccanegra: a fronte di un costo ufficiale di 276 euro i biglietti sul mercato nero del secondary ticketing vengono venduti anche a 975 euro mentre per Orfeo e Euridice biglietti da 252 euro si vendono a 1080 euro. Timidamente è intervenuto il sindaco Sala: “La situazione non è tale da creare allarme ma bisogna intervenire” ha detto. Come non è grave da creare allarme? E’ gravissima e criminale. Peraltro fino a quando il fenomeno ha interessato, ormai da anni, il mondo della musica rock nessun organo politico e istituzionale aveva aperto bocca, “tanto so’ ragazzi” e chissenefrega di quanto pagano. Da tempo il presidente di Barley Arts (la società che per capirsi porta in Italia Bruce Springsteen) Claudio Trotta conduce una battaglia quasi solitaria contro il secondary ticketing. Qualcosa di quanto da lui denunciato si comincia a vedere: L’8 maggio in tribunale per l’udienza preliminare saranno sentiti i rappresentanti di Live Nation (Vasco Rossi e altri), l’ex amministratore di Vivo e quello di D’Alessandro e Galli (Elton John, James Taylor fra gli altri) accusati di rapporti privilegiati con i siti di secondari ticketing. E’ già qualcosa.
L’instancabile Claudio Trotta intanto va avanti: ieri ha presentato al Politecnico di Milano alla presenza dell’assessore comunale alla cultura il progetto “Slow Music”, un vero e proprio movimento con l’ambizione di diventare internazionale ispirato agli stessi concetti di Slow Food (Claudio Petrini era presente ed è intervenuto). Come ha spiegato Trotta, il movimento nasce “per lottare contro il sistema che depauperizza la filiera della musica”. Nel suo intervento Pedrini ha ricordato come “La lentezza è diventata la bandiera di molti movimenti. In questi anni sono nati Slow travel, slow medicine, slow tourism e tanti altri. La lentezza è una critica a questo sistema economico che non funziona, che crea poveri, che concentra le ricchezze in mano a pochi”. Soci fondatori di Slow Music sono Antonio Marco Ricci fondatore di Note Legali, Carlo Feltrinelli, presidente del Gruppo Feltrinelli, Franco Mussida, musicista e fondatore di CPM, e Alberto Pugnetti, produttore musicale e Fondatore di Radio Francigena. Ecco in sostanza il manifesto del nuovo movimento: “L’industria della musica è cresciuta in maniera esponenziale , finendo per adattarsi ad agire a ritmi vertiginosi, maniacali: la velocità è diventato il credo, a scapito della qualità e della durata. Si vende on line per tagliare i costi; si scarica illegalmente musica, perché si vuole avere tutto e subito; si immettono sul mercato biglietti su biglietti per raggiungere il sold out di un evento, a scapito dei fan e dello stesso spettacolo. Occorre invece “ritrovare il valore della qualità e dei comportamenti etici”. Tra i compiti che si è dato il movimento “un Osservatorio e un Centro di documentazione o banca dati sul fenomeno del Secondary Ticketing”. Curerà poi la formazione degli artisti, promuoverà il lavoro nel mondo della musica, creerà un vero e proprio marchio che servirà per identificare eventi, concerti o produzioni slow. Infine il Comitato Etico, presieduto dal Dott. Luigi Pagano, una delle figure più carismatiche e stimate dell’Amministrazione Penitenziaria della Giustizia, attualmente coordinatore del sistema carcerario lombardo. Hanno aderito Carlo Petrini, Fondatore e Presidente di Slow Food, il prof. Stefano Mancuso, scienziato di prestigio mondiale attualmente Direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV), la dott.ssa Cristina Perilli, Psicoterapeuta Sistemica ed esperta di dipendenze, Philippe Daverio, critico d’arte e scrittore. Un buon inizio. Le iscrizioni sono aperte a tutti.