Kayne West, uno dei produttori e rapper più famosi al mondo, marito di Kimberly “Kim” Noel Kardashia, presentatrice televisiva e una delle dieci persone più seguite al mondo su Instagram, deve avere un conto aperto con Mark Zuckerberg, fondatore e capo assoluto di Facebook. Nel 2016 infatti pubblicò un bizzarro post su twitter in cui chiedeva a Zuckerberg di imprestargli un miliardo di dollari “per sviluppare le fantastiche idee imprenditoriali” che aveva in mente ma che non poteva permettersi di finanziare. Qualcuno gli fece notare che se doveva chiedere qualcosa a Zuckerberg, forse era meglio che lo facesse su Facebook, parole che Zuckerberg in persona premiò con un like, senza però mai rispondere al musicista direttamente. Si trattava evidentemente di una presa in giro, perché non sono certo i soldi quelli che mancano a West, anzi, il quale è piuttosto noto per essere anche un discreto attaccabrighe come quando strappò il microfono a Shania Twain durante un Grammy per dire che lo meritava Beyoncé. Adesso è tornato alla carica, questa volta ancora su Instagram (insomma: lo fa apposta a usare il social sbagliato?) con un post che commenta i problemi drammatici che l’uso di Facebook può provocare alle persone. Un problema serio, affrontato inizialmente in modo pacato, anche se chiedere di convocare un meeting in diretta streaming con Jack Dorsey (creatore di twitter), Kevin Sistrom (cofondatore di Instagram), Mike Krieger (l’altro cofondatore di Instagram), Zuckerberg e Evan Spiegal (cofondatore di Snapchat) e naturalmente lui, è quantomeno da megalomane. Insomma gli imperatori del mondo social convocati a tavolino.
KANYE WEST SFIDA FACEBOOK, TWITTER E INSTAGRAM
Di cosa si lamenta il rapper? Che troppa gente recentemente si è suicidata o rischia di farlo perché non riceve abbastanza like ai loro post, cosa che li manderebbe in depressione. Forse è preoccupato che la moglie, come detto una delle dieci persone con più follower al mondo su Instagram, possa perdere dei like e andare in crisi? Per West, i likes sui social sono una sorta di “ricerca di validazione nella simulazione”. Cioè il desiderio ossessivo di essere apprezzati in un mondo però virtuale. Parlando per me stesso, dice ancora, “voglio prendere parte ai dei social media che offrano l’opzione di non far vedere quanti follower ho o quanti like ricevono i miei post”. Non è una brutta idea, quella di Kanye West, mostra una sincera preoccupazione per un mondo, quello dei social, in cui conti qualcosa solo se hai tanti follower o tanti like. Il rischio però è che una opzione del genere porterebbe molta gente a sparire dai social, cosa che Zuckerberg e amici non permetteranno mai. West finisce il suo post da simpatico sbruffone quale è, e anche se il linguaggio non è da educande, ha certamente ragione anche in questo caso: “Avere un sacco di likes da mostrare al mondo e giudicare una persona per quello è come mostrare quanti soldi hai in banca o scrivere la lunghezza del tuo ‘membro’ sulla tua t-shirt”. Insomma, quando da noi si dice “mostrare chi ce lo ha più lungo.” Come detto, Kanye West ha perfettamente ragione, ma resterebbero in piedi i social senza likes e senza mostrare il numero dei follower? Noi pensiamo di no.