Dopo lo scandalo dei biglietti venduti dagli organizzatori ai bagarini per cifre altissime (per cui alcune società di organizzazione concerti sono anche state condannate) arriva adesso lo scandalo “sicurezza”. Profughi sono stati sfruttati alla sicurezza dei concerti, esponendo gli spettatori al rischio terrorismo. Secondo una indagine portata avanti dai carabinieri di Reggio Emilia, diversi grossi eventi musicali dell’estate del 2017 sarebbero stati a rischio infiltrazione terrorismo. Ma non solo questo, anche rischio incidenti in quanto la sicurezza, o almeno in parte, sarebbe stata affidata a dei completi dilettanti che non se ne erano occupati mai. Stiamo parlando di eventi che hanno radunato centinaia di migliaia di persone, come il concerto di Vasco Rossi a Modena, i Rolling Stones a Lucca , David Guetta a Padova e altri ancora.
PROFUGHI ALLA SICUREZZA DEI CONCERTI: “RISCHIO TERRORISMO”
Cosa succedeva? Che gli organizzatori, per pagare di meno, hanno preso come addetti alla sicurezza, un compito delicatissimo in queste situazioni, in cui basta un momento di panico per provocare stragi, dei migranti che non avevano mai fatto questo lavoro pagandoli ovviamente in nero e pochi soldi. Hanno cioè messo la sicurezza di centinaia di migliaia di persone a rischio. I carabinieri poi insistono su un altro punto non meno importante: ci si ricorderà che nell’estate del 2017 i controlli ai concerti erano severissimi per paura di attentati terroristici: e se qualcuno di questi “addetti” fosse stato lui stesso un terrorista pronto a farsi esplodere? Nessuno infatti li aveva controllati. Al momento sarebbero state arrestate due persone coinvolte, ma sono indagati anche titolari di società specializzate di Bologna e Modena.