Myrta Merlino ha ricordato l'episodio con l'ex ministro francese e parlato della sua vita privata: dai matrimoni finiti male all'amore con Marco Tardelli
E, ancora: “Non ne feci un dramma. Un lumacone non è uno stupratore e questa differenza andrebbe sempre ricordata. È violenza mettere una mano sul sedere a una donna che lavora? Io penso di no. È un costume odioso ed è contro quel costume che dobbiamo lottare tutte assieme. Non siamo ipocrite: a tutte piacciono i complimenti. E una bella ragazza può avere vita più facile. Per dire: se non fossi stata Myrta Merlino, ma fossi stata maschio e in sovrappeso, penso che un Guido Carli non mi avrebbe neanche presa in considerazione”.
MYRTA MERLINO: “CON MARCO TARDELLI MI SONO SENTITA A CASA”
Nel prosieguo dell’intervista pubblicata sulle colonne di QN, Myrta Merlino ha ricordato un momento delicato della sua vita, ovvero quando il suo primo marito, Domenico Tucci, entrò in coma a seguito di un brutto incidente. Lei aveva appena 27 anni ed era incinta di Pietro e Giulio, i suoi due gemelli: “Ho partorito da sola e sola sono rimasta durante la sua convalescenza difficilissima. Detestava il pianto dei bambini, aveva reazioni incontrollate. Ho scelto di salvare la vita a me stessa e ai miei figli. Ho lasciato Napoli e sono partita per Roma, biasimata da tutti. Facevo i salti mortali, sempre sull’orlo del panico, ma i piccoli erano il mio superpotere. Per questo dico alle ragazze di non rinunciare a diventare madri”.
Poi arrivò il secondo matrimonio con l’ex commissario per l’emergenza sanitaria Covid-19, Domenico Arcuri e, ora, l’amore per Marco Tardelli, che ha consentito a Myrta Merlino di concedersi “il lusso straordinario di innamorarmi di nuovo. Con lui mi sono sentita finalmente a casa. Dovrei mangiare meno schifezze, ha ragione lui, e fermarmi ogni tanto, non solo perché mi vengono la febbre e la tonsillite. Però non sono sicura di poter vivere in altro modo”.
