La Namibia avrebbe rifiutato il contraccettivo IUD di Bill Gates ma il condizionale è d'obbligo visto che le origini della notizia sono poco chiare
Secondo alcune indiscrezioni circolanti nelle ultime ore, la presidentessa della Namibia, Netumbo Nandi-Ndaitwah, avrebbe respinto la proposta della fondazione di Bill Gates e dell’ex moglie Melinda, riguardante una sperimentazione, nello stesso Paese africano, di un dispositivo – il cosiddetto IUD – progettato per prevenire le gravidanze fino a otto anni.
Secondo quanto emerso, così come si legge sul portale Ggtystreams, la presidente namibiana avrebbe dichiarato: «La Namibia è una nazione di dimensioni modeste, con una popolazione di poco più di 3 milioni di abitanti. Se un Paese dovesse prendere in considerazione misure per frenare la crescita demografica, dovrebbe essere una nazione come gli Stati Uniti, con oltre 347 milioni di abitanti. Qualsiasi tentativo di ostacolare o reprimere la crescita del potenziale umano in Namibia costituisce una grave ingiustizia nei confronti del nostro popolo e del suo futuro».
Il dispositivo intrauterino ormonale (IUD) serve a prevenire le gravidanze fino a otto anni e andrebbe a frenare una crescita demografica sfrenata in uno dei Paesi più poveri al mondo. A differenza del mondo occidentale, ma anche della Cina, dove il decremento demografico rappresenta un problema molto serio, nel continente africano nascono ancora milioni di bambini ogni anno; tuttavia, essendoci scarso cibo, carestie e guerre civili, l’Africa non è l’ambiente ideale per far crescere un neonato.
NAMIBIA VS BILL GATES SU DISPOSITIVOI IUD: COME FUNZIONA IL CONTRACCETTIVO
Secondo quanto emerge, la proposta di Bill Gates non sarebbe la prima di questo tipo rivolta a un Paese africano: in passato, altri Stati – come il Senegal, la Nigeria e il Kenya – avrebbero subito interventi simili da parte di fondazioni internazionali e istituzioni straniere. Ad esempio, in Kenya si è sospettato che, nel corso di una vaccinazione antitetanica, venissero iniettati nelle persone agenti sterilizzanti non dichiarati. Anche in Nigeria e in Senegal si sarebbe verificato qualcosa di simile, con programmi di vaccinazione e salute riproduttiva realizzati senza un’adeguata trasparenza. Ecco perché molti cittadini africani guardano con sfiducia alle iniziative sanitarie straniere, temendo che vi sia qualcosa di «oscuro» dietro a queste attività benefiche, forse solo in apparenza tali.
Ma come funziona lo IUD di Bill Gates? «Oggi i problemi di salute delle donne sono ancora troppo spesso fraintesi, diagnosticati erroneamente o ignorati. Sebbene le donne vivano generalmente più a lungo degli uomini, trascorrono il 25% in più della loro vita in cattive condizioni di salute», ha spiegato Ru-fong Joanne Cheng, direttrice del reparto Innovazioni per la Salute delle Donne della Gates Foundation, in riferimento alle condizioni di vita delle donne africane.
Questo nuovo contraccettivo potrebbe offrire un’opzione discreta alle donne che vivono in famiglie a basso reddito. «Un nuovo dispositivo intrauterino ormonale, progettato per essere conveniente e offrire un’esperienza incentrata sull’utente, verrà lanciato in Kenya, Nigeria e forse in India», ha dichiarato la dott.ssa Anita Zaidi, responsabile della divisione per le pari opportunità della Fondazione Gates.
NAMIBIA VS BILL GATES SU DISPOSITIVOI IUD: “CONTRACCETTIVO RILASCIA PROGESTINICO”
Il dispositivo si inserisce direttamente nell’utero e rilascia progressivamente un progestinico, un ormone sintetico che crea una barriera impedendo agli spermatozoi di raggiungere e fecondare l’ovulo. «Garantisce sei mesi di protezione contraccettiva – ha detto Ru-fong – premendo un piccolo cerotto sulla pelle. Discreto e auto-somministrato», ha aggiunto, precisando che il cerotto è dotato di microaghi attraverso cui viene rilasciato il progestinico.
Da segnalare infine una questione: la notizia sulla Namibia è vera o si tratta di una fake news? Su diversi portali, in primis africani, le dichiarazioni di Nandi-Ndaitwah sono state recepite come autentiche, ma alcuni ne mettono in dubbio l’attendibilità, non riuscendo a individuare la fonte originaria. Potrebbe dunque trattarsi di una classica bufala confezionata ad hoc. Vedremo cosa emergerà nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore.
