La natalità è in aumento durante l’estate. È un fenomeno che si osserva in tutto il mondo, anche in Italia. A svelare il motivo, a Estate in Diretta, sono state la ginecologa Angela Botta e l’ostetrica Rosanna Miccoli. “La nascita di un bambino è ogni giorno un miracolo che si ripete. In media registriamo 350 parti al mese, mentre a luglio siamo arrivati a 408. La tendenza in agosto è ancora questa, con circa 13 parti al giorno. È un aumento a cui assistiamo ogni anno”, hanno sottolineato.
I motivi possono essere diversi. “Intanto una spiegazione rientra nella teoria evolutiva. Da sempre gli esseri viventi concepiscono di più nei mesi invernali per permettere alla prole di nascere con un clima più favorevole e avere forme di sostentamento migliori. È una forma di adattamento della specie. Inoltre, alla base c’è anche la teoria biologica. Le temperature più alte possono deteriorare la spermatogenesi, ovvero il processo che produce gli spermatozoi. La fecondazione dunque è più semplice di inverno”, hanno rivelato le esperte.
Natalità in aumento in estate: i pareri degli esperti
Sebbene la natalità sia in aumento in estate, comunque, i numeri restano molto bassi e preoccupanti. A evidenziarlo è stato Giovanni Scambia, direttore scientifico del Policlinico Gemelli. “Il fenomeno della denatalità non va sottovalutato. L’Italia quest’anno è scesa per la prima volta sotto le 400 mila unità. Nel 2008 eravamo a quasi 600 mila parti. Inoltre, nel 2005 meno del 5% avveniva con donne sopra i 40 anni, mentre nel 2015 si è andati oltre l’8%. I dati in questione devono fare riflettere la popolazione, ma soprattutto la politica. Il Governo dovrebbe favorire le nascite”, questo il suo appello.
E sul boom di nascite di questi mesi: “L’aumento dei parti in estate si verifica ogni anno e prescinde dal tema della denatalità. È un fenomeno che non deve illuderci. I cambiamenti climatici possono influenzare le nascite, così come tanti altri aspetti della vita quotidiana. Dobbiamo gioire dell’aumento delle nascite momentanee, ma servono delle politiche che favoriscano una inversione di tendenza”, ha concluso.