Natasha Stefanenko racconta l’inferno dell’infanzia: “Bullismo e città chiusa in Russia”. “Frizzi era un faro per me, non lo dimenticherò mai”.

Tutti conosciamo Natasha Stefanenko come una conduttrice sorridente ed estremamente positiva, ma purtroppo la sua vita è stata piena di ostacoli. Infatti, in una lunga intervista a UnoMattina, la donna ha ripercorso tutto il suo percorso soffermandosi in particolare sulla sua infanzia da bambina proveniente dalla Russia, che non è stata affatto semplice. “Ero diversa, alta, magra e quando sei diversa ti bullizzano, ti fanno sentire un pò fuori dal branco, ti fanno sentire non accettata per l’aspetto fisico“, ha spiegato. Natasha Stefanenko confessa di aver subito bullismo per i suoi tratti fisici, diversi dalla norma.



Spiega di essere nata in una città russa che all’epoca non aveva neanche un nome: “Mio papà era ingegnere nucleare e lì si preparava un arsenale nucleare sovietico“, racconta la conduttrice, svelando che la sua città veniva identificata con il numero 45 ed era tutta circondata con il filo spinato e tante barriere con pochi modi per uscire. Eppure, tutto questo per Natasha Stefanenko era assolutamente normale. Lo dice lei stessa: “Mi sembrava che il mondo funzionasse così. Cioè che tutti avessero il pass per entrare e uscire dalla città“.



Natasha Stefanenko

Natasha Stefanenko, il dolce ricordo di Fabrizio Frizzi: “È grazie a lui che adesso sto chiacchierando con te

Non è mancato il ricordo di Natasha Stefanenko per Fabrizio Frizzi, conduttore con il quale ha collaborato per diverso tempo nella trasmissione “Per tutta la vita…?“. Di lui ha lasciato intendere che le ha salvato la vita: “È grazie a lui che adesso sto chiacchierando con te, è stato un partner meraviglioso e un amico premuroso che mi ha aiutato molto anche nei consigli”, dice, ricordando ancora la sua risata e la sua timidezza. La conduttrice racconta che quando si imbarazzava si metteva a ridere in un modo che ancora oggi ricorda con tanto affetto.

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