Se ne parla forse troppo poco, eppure in Italia – e in generale nel resto d’Europa – la via della scristianizzazione è un fenomeno sempre più preoccupante che spesso vede sfociare in veri e propri “mini-boom” di sette esoteriche, occultismi vari e addirittura esperienze di sciamanismo e “vampirismo”. Se vi sembrano solo fandonie, occorre allora dare un’occhiata alla lunga inchiesta pubblicata oggi da “La Verità”, con i due colleghi Lorenzo Bertocchi e Giuliano Guzzo che hanno realizzato un focus lungo i tanti fenomeni di “neopaganesimo” in espansione negli ultimi anni.
Diminuiscono i cattolici e di contro invece aumentano gli aderenti a vere e propri sette etniche, magiche con riti di iniziazione e veri e propri “druidi” o ancor peggio streghe che invitano all’occultismo e alla magia nera. Secondo quanto riportato dal focus de “La Verità” si passa dai “Real Vampires” che si nutrono – citiamo letterale – di «energia prana dalla psiche e dal corpo di donatori» (e dunque non di sangue vero, ndr) al revival celtico, con l’adorazione della natura con rocce usate come altari. Con i “Wicca” si passa ai riti solitari e alle sabba infernali, con anche il ritorno delle fattucchiere, mentre con lo sciamanesimo ci si concentra su estasi e iniziazioni nella più antica forma di spiritualismo collegato alla natura.
L’ANGOSCIA PROFONDA E IL RIFIUTO DEL DIVINO
«La fragilità di ogni legame e la diffusa percezione dell’appartenenza come mancanza di libertà, creano certamente un clima quanto mai adatto al nomadismo spirituale, ma sono diversi gli elementi che concorrono a questo risultato»: lo spiega a “La Verità” Elena Melis, psicoterapeuta e responsabile nazionale della formazione degli operatori dei centri di ascolto Gris (Gruppo di Ricerca e informazione socio-religiosa). Con il rifiuto di Dio operato dalla secolarizzazione moderna sempre più in espansione, il vuoto lasciato viene riempito da una profonda angoscia e inquietudine: per alcuni è l’occasione di andare a fondo della propria spiritualità e del proprio senso religioso, per altri invece quell’ansia recondita non è sopportabile e viene così “calmata” con rituali e forme di occultismo. Come spiega ancora la dottoressa, «Il ritorno di un certo neopaganesimo è l’uomo che rifiuta Dio e prova a fare di sé stesso un dio e si fabbrica idoli per curare la sua angoscia esistenziale». Non è altro che la formulazione più “moderna” dell’ateismo imperante nato sotto l’Illuminismo: se viene a mancare Dio, l’uomo riempie la propria esistenza di idoli in grado di dare un “senso” alla propria inquietudine. «Nel nostro clima culturale – conclude l’esperta intervistata da “La Verità” – dove appunto predomina una spiritualità à la carte, l’unica moda che sembra tenere è quella dell’Abc: anything but catholic, tutto fuorché cattolico».